Enrico Ruggeri Le canzoni ai testimoni
2012 - Universal
Nella vita ci sono esperienze e ricordi che tornano prepotenti e questo è il caso di Le canzoni ai testimoni, nuovo album di Enrico Ruggeri nel quale come in una pozione di eterna giovinezza musicale troviamo una serie di collaborazioni con autori dal fascino italiano e Alternativo-cantautorale. La rivelazione Dente, Fluon, Serpenti, Africa Unite, L'Aura, Boosta, Linea 77, Andrea Mirò, Marta Sui Tubi, The Fire, Vanilla Sky, Diego Mancino, Rezophonic e Bugo.
Enrico Ruggeri da sempre un autore dal gusto eclettico, versatile, raffinato, preciso e dotato di un'attitudine Rock-Punk che va ben oltre gli schemi dei suoi coetanei celebri ritorna con un lavoro che va al di là del semplice tributo. E’ un Ruggeri tirato a lucido e nuovo, con le sue canzoni migliori riproposte in nuova veste. Josafat era la prima band nel lontano 1972 che lo vedeva protagonista e sicuramente da allora di strada ne ha fatta tantissima pur senza rinnegare la matrice Rock.
La novità evidente è che ognuno degli artisti presenti ha prodotto l’album, suonato il proprio pezzo e deciso in autonomia quale suonare, trasformando così l'autore “solo” in un cantante. La musica che ha segnato le tappe cruciali della sua carriera viene rivisitata dai nuovi talenti della scena italiana in un ideale passaggio di consegne. I testi epici e bellissimi non si possono che giudicare come pietre miliari. Pernod feat. Dente è un brano surreale come l’emergente cantante, mentre Tenax con i Serpenti è una canzone dance fortemente mistica e decadente come il loro messaggio indirizzato alla dance contemporanea. Rien ne va plus insieme all'ancora poco affermato Diego Mancino è particolare mentre apre il disco Polvere in linea con gli anni ottanta condivisa ed elaborata con Fluon, alias il nuovo progetto dell'ex-bluvertigo Andy. Dolce versione quella di L’Aura in Quello che le donne non dicono mentre non riesce l’esperimento con Boosta con Il mare d’inverno e soprattutto quello fatto con i Marta sui Tubi con Contessa che di recente solo i The Bastard Son of Dioniso avevano celebrato discretamente.
“Qualcuno mi dice che ancora non sono grande, ma gli uomini grandi non saranno cresciuti mai” così diceva Enrico Ruggeri nel lontano 1991 ma oggi sicuramente si può definire un Grande a tutti gli effetti.
Credibilità smisurata e una carriera che ha vissuto alti e bassi, ma che raramente ha scelto la strada più facile e che ha sempre vinto quando ha osato. Le canzoni ai testimoni merita assolutamente un ascolto da parte di tutti e particolarmente da parte di chi non si pone barriere di genere e vuole scoprire un omaggio alla storia musicale del nostro paese e a quelle novità che potranno esserlo un giorno.