Dopo alcune performance live iniziate nel 2008 nasce finalmente il progetto discografico Calibro 35: qualcosa di analogo era iniziato poco tempo fa a Roma, un’idea hip hop dei DeeMoo (sulle basi ritmiche della Big Bubbling Band, Tayone, Colle der Fomento, Turi e Next One) con Franco Micalizzi, ma ciò che distingue il disco in questione è la ricerca accurata che il gruppo di musicisti/amici ha preparato prima di affrontare le session in studio, quasi tutte date per buone alla prima e, credeteci, il risultato è stato davvero soddisfacente.
L’azione storica e di recupero inizia da due brani ben precisi, il primo tratto dal film Milano Calibro 9 e non incluso nella colonna ufficiale del film, che nel disco prende il nome i “Bouchet Funk”, l’altro tratto da “La Mala Ordina” dove i nastri del pezzo sono andati distrutti, qui proposto attraverso un “funkettone” psichedelico davvero rocambolesco (“Notte in Bovisa”). Come per il live-set, il protagonista indiscusso del disco rimane l’organo Eko Tiger, anch’esso italiano al cento per cento, guidato da una performance magistrale di Enrico Gabrielli, percepibile anche nei passaggi di flauto e sax (“BOUCHET FUNK” e “La Mala Ordina”).
Calibro trentacinque è l’espressione di un desiderio di divertimento da parte dei protagonisti, aspirazione che si traduce anche dalla voglia di sperimentare intorno alle partiture, facendole diventare parte propria, inserendo le giuste varianti e gli azzardi come nell’uso indisciplinato di effetti vintage (“Summertime Killer”), attraverso il wah wah in posizione preferenziali, ma anche attraverso cambi di scena ritmici, accelerazioni e distorsioni psycho-core che hanno permesso in qualche modo ai Calibro di sentirsi parte piena di questa meraviglia tutta italiana (“Una Stanza Vuota”).
Visto l’impegno e l’entusiasmo con cui i musicisti stanno portando in giro il progetto Calibro 35, non possiamo considerare il disco solamente una parentesi divertente; staremo a vedere e intanto godiamoci i loro live-set cinematografici.