Calibro 35

interviste

Calibro 35 Dalla Bovisa a Brooklyn

10/12/2012 di Annalisa Pruiti Ciarello

#Calibro 35#Italiana#Alternative Rock Funk Instrumental Experimental

In cinque anni ne hanno fatta di strada, in tutti i sensi, dall'Italia agli States per esempio. Quella che nasceva come una semplice collaborazione adesso è diventata una "banda" a tutti gli effetti. I Calibro 35 riescono a viaggiare, ma soprattutto a far viaggiare, nel tempo, riportando in auge le musiche dei film anni '70. Noi di Mescalina abbiamo fatto quattro chiacchiere con Tommaso Colliva, il produttore, per intenderci. Per i Calibro 35 pochi segreti e tanta passione e talento. Buona lettura!
Mescalina: Premo PLAY e molteplici sono le immagini che, come didascalie delle canzoni, si scatenano nella mia mente: corse in auto di guidatori pericolosi, fuggiaschi che saltano tra i tetti ed altre mille immagini che si riconducono al mondo del cinema degli anni '70. Cosa vi ha spinto a produrre questo “tipo” di musica?

Tommaso: Diversi fattori. In primis la voglia di divertirsi suonandola perché a conti fatti é musica divertente da suonare. Poi il fatto che suonare questa musica ci permetteva di uscire dal tracciato degli altri progetti con cui collaboravamo (e in molti casi collaboriamo ancora) a livello individuale. Terzo: per vedere come sarebbe andata.

Mescalina: Cinema e musica: qual è il rapporto che li lega?

Tommaso: Un rapporto fortissimo declinabile in milioni di maniere differenti e tutte corrette.

Mescalina: Se penso alle soundtrack mi vengono subito in mente Ennio Morricone e Nino Rota: che rapporto avete con questo passato e cosa avete ereditato dallo stesso? Avete mai pensato ad una possibile collaborazione con Morricone?

Tommaso: Siamo molto legati al repertorio e ai suoni del passato del cinema italiano. Collaborare però non è purtroppo facile. Molto spesso siamo interessati ad una parte del repertorio che gli autori stessi ritengono morta e sepolta, obsolete. Loro l’hanno composta quarant’anni fa ed ora giustamente vogliono fare altro. Per questo decidiamo di adottare noi quei brani.

Mescalina: Quale film cult del passato avreste voluto musicare e perché?

Tommaso: Vedo i film come un tutt’uno e non riesco molto a separare le cose. Sicuramente sarebbe stato bello suonare le musiche di Morricone per uno dei primi film di Argento oppure collaborare con Elio Petri…

Mescalina: Credo che nel vostro caso non ci sia bisogno di parole per narrare fatti fantasiosi o reali, ma prima o poi farete uso delle parole in qualche vostro brano?

Tommaso: Calibro è e rimarrà un gruppo strumentale. Ci piace molto però collaborare con altri e non è detto che prima o poi non si decida di essere un po’ più progettuali anche su una sua versione “cantata”.

Mescalina: Cosa dovrebbe destare la vostra musica all'ascoltatore, quale messaggio volete mandare?

Tommaso: Lanciare messaggi non è nei nostri intenti, ci sono già troppi messaggi là fuori. Facciamo la musica che ci piace e speriamo che le persone si divertino e la apprezzino.

Mescalina: Io credo che la vostra musica, malgrado i diretti rimandi al passato, si ponga come un'avanguardia, in quest'epoca in cui tutti copiano tutti, ma qualche raro detrattore vi considera vecchi e fuori moda: come rispondete a queste accuse, se così possiamo definirle?

Tommaso: Siamo molto tolleranti. Se a qualcuno non piacciamo va benissimo anche così, c’è talmente tanta musica in giro che siamo sicuri troverà qualcosa di suo gradimento.

Mescalina: Sono sempre più convinta che voi siate prima di tutto degli ottimi musicisti: i Calibro 35 arrivano dopo; quanto di voi c'è in questo progetto?

Tommaso: Originariamente il progetto Calibro 35 nasce “assemblato” da un invito che feci io (Tommaso) agli altri Calibro di venire in studio e registrare un po’ di brani per qualche giorno ma da cinque anni a questa parte le cose son cambiate parecchio e siamo diventati un vero e proprio gruppo che discute, cresce e crea insieme. Abbiamo poi la grossa fortuna e bravura di collaborare tutti con altri artisti e progetti, facciamo esperienze altrove e le incorporiamo man mano in Calibro 35.

Mescalina: Se dico States, cosa vi viene in mente? Com'è stato registrare Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale in così poco tempo?

Tommaso: Faticoso, stancante ma molto divertente e interessante. Purtroppo avevamo anche avuto l’idea di fare due concerti in quei giorni ed è stato in parte massacrante me è innegabile che l’essere “fuori casa” sia molto stimolante.

Mescalina: Da cosa nasce il nuovo Ep Dalla Bovisa a Brooklyn? cosa lega i due “sobborghi”?

Tommaso: L’essere parte di una grande città mantenendo un’identità al contempo coerente e discorde con il contorno urbano circostante.

Mescalina: Partendo dal presupposto ch'io lo trovi geniale, da cosa scaturisce l'idea di questo fumetto?

Tommaso: Nasce dalla creatività congiunta di Marco Philopat che, incaricato da un magazine di farci un’intervista, decise di scrivere un racconto semi fantastico sul nostro primo tour americano e dalle splendide matite di Gianfranco Enrietto che ha deciso di tradurre in immagini quel racconto creando un fumetto atipico ma perfettamente coerente con l’idea di Calibro 35.

Mescalina: I sogni di Enrico sono sempre così intricati e tali da influenzare i vostri pezzi?

Tommaso: Ahahaha! assolutamente no, quello fa parte della parte “fiction” aggiunta da Marco.

Mescalina: Cosa c'è in cantiere e a quando il nuovo Lp?

Tommaso: Ancora non sappiamo. Abbiamo molti impegni e prima o poi troveremo il tempo di tornare in studio.

http://www.calibro35.net/

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