Aa Vv Garth Hudson Presents A Canadian Celebration of The Band
2010 - Curve Music
Sostenuti dal suono colto ed entusiasmante del suo organo, un folto gruppo di artisti canadesi di diverse generazioni si diverte a pescare nel songbook della Band, puntando meritoriamente su pezzi meno noti, senza crogiolarsi nell´ennesima versione di Up on Cripple Creek o The night they drove ol´ Dixie down. Il risultato è una godibile cavalcata dentro un pezzo di storia della musica che riesce ancora ad affascinare, nonostante l´affollato parterre di interpreti non sia sempre all´altezza. Sul gradino più alto del podio sale certamente Mary Margaret O´Hara, il cui straordinario pathos vocale è inversamente proporzionale alla capacità di riproporlo in modo efficace in studio. Qui però l´operazione riesce, e la sua Out of the blue (da The last waltz, 1978) tocca vette eccelse, spinta oltre ogni limite dalla sua voce struggente e “malata”, tra ricami di puro stampo jazzistico. Altrettanto convincente Raine Maida, ex vocalist degli Our Lady Peace, che toglie la polvere a The moon struck one (da Cahoots, 1971) per un´interpretazione toccante e romantica, che apre praterie sconfinate sul ritmo ipnotico delle tastiere di Hudson.
Un gradino più sotto si piazzano i veterani: i Cowboy Junkies propongono la dylaniana Clothes line saga (da The basement tapes, 1975), sussurrata con il giusto understatement, mentre Neil Young sembra ringiovanire per incanto in This wheel´s on fire (da Music from big pink, 1968), intrisa del consueto convulso delirio sonoro. A sostenerlo c´è una giovane band di Toronto, i Sadies, protagonisti dell´intera operazione: il quartetto suona anche su Out of the blue e si mette in proprio per una spigliata e divertente versione di The shape I´m in (da Stage fright, 1970). L´originale univa un incessante ritmo blues con avvolgenti tastiere psichedeliche, mentre la cover vira con decisione verso il country-rock, solcata da avvincenti scorribande chitarristiche.
Finalone affidato alla coppia Ian Thornley/Bruce Cockburn, gia ascoltato con Sleeping (da Stage fright): Chest fever, ancora da Music from big pink, guidata da un riff maestoso, mescola il clima hard rock con le fughe tastieristiche, da musicista classico, di Garth Hudson. E il resto della compagnia? Sufficienza piena e qualcosa di più per Acadian driftwood (Peter Katz and The Curious), che inizia a cappella e poi si disperde in troppe direzioni, Yazoo street scandal (The Road Hammers) e Move to Japan (The Trews), introdotta da una presentazione parlata a mille all´ora, a metà tra un rap e James Brown. In totale 10 pezzi buoni o molti buoni su 18: per tutti gli altri si consiglia un ripasso degli originali.