Paul Pedana, il nuovo lavoro

Paul Pedana, il nuovo lavoro


05/11/2019 - News di desa-comunicazioni

Due braccia tese verso l’osservatore e i palmi delle mani aperti per liberare il volo di un piccolo colorato colibrì. Risulta subito accattivante la bellissima copertina di “A Sole Existence Reflects Eternity”. 

 

Stiamo parlando del nuovo album di Paul Pedana, artista italiano di respiro internazionale trapiantato a Londra, al suo secondo album da solista. Ciò che non uccide ci rafforza, è l’espressione che più potrebbe rappresentare la vita di Paul. Sopravvissuto ad un terribile incidente stradale durante l’adolescenza, trova la forza di rimettere letteralmente insieme le parti del suo corpo e iniziare un percorso di riscatto che vede nella musica la sua forza rigenerante. 

La sua storia, che vale la pena di conoscere, ci rivela un autore e un musicista eclettico che è riuscito a ritagliarsi un suo spazio espressivo nel panorama musicale internazionale. Polistrumentista, fonda la sua prima band, gli Anthropos con cui inizia a viaggiare per l’Italia e per l’Europa senza mai risparmiare cuore e sudore, accumulando esperienza e padronanza delle scene live che si riveleranno molto importanti in seguito.

Dopo aver lasciato la band, viaggia on the road attraverso gli Stati Uniti, inseguendo una personale ricerca interiore che trova espressione nella cosa che più gli appartiene, l’arte e la musica in particolare. Comincia la gavetta e finalmente debutta con il singolo “Free” alla prestigiosa O2 Academy di Londra.  Da qui, proprio come il colibrì della copertina, comincia a spiccare il volo verso gli Stati Uniti. Diventa protagonista con un tour di varie date, che lo vede sicuro e a proprio agio, anche su palchi importanti come Il Rockwood Music Hall di New York…

 

Nel 2017 esce il suo primo album da solista intitolato “Ex- Human”, subito accolto da ottime recensioni e il riconoscimento come miglior album alternative indipendente da parte della prestigiosa testata Music Existence Magazine. 

Di pochi mesi fa, la pubblicazione del nuovo disco, intitolato “A Sole Existence Reflects Eternit”. Vista la sua storia personale, mai titolo risulta più appropriato. Album pop rock attraversato da influenze diverse, suggestioni “Americane” e visioni più urbane. Dodici tracce corpose, diverse tra loro ma intimamente collegate da un tracciato emotivo espresso con voce matura, che colora ogni canzone di sfumature personali. Oltre la metà dei pezzi durano più di quattro minuti, a testimonianza del fatto che Paul ha storie da raccontare... molto rappresentativi in questo senso, due brani tra i nostri preferiti del disco: “Umbria”, il posto dell’anima cui sempre ritornare, bell’arrangiamento lirico pieno di immagini e “The Powerplants”, nel cui inciso si intravedono echi di Phil Collins e soci.  A seguire “A Reason to Stay”, atmosfere e sfumature ricordano la voce di Eddy Vedder, bellissimo brano che avremmo potuto ascoltare nella colonna sonora di Into the Wild.

Struggente “You’re where I want to go”, folk song d’amore acustica ed evocativa, interpretazione sentita e via di ricordi…

Introspettiva e melanconica “Joy”, linea di pianoforte e ariosa apertura pop nella parte finale che ritorna sussurrata in coda. Bella!!

Altro registro per “I’ll Be Waiting”, più nel solco pop rock, vicina a certe atmosfere d’Albione alla Coldplay, alzate il volume se correte sul tapis roulant.

Accattivante atmosfera, quasi ipnotica, per “Mayday”, brano di oltre cinque minuti… suggestioni a cavallo tra Tim Buckley e Tom Yorke (si può osare e dirlo?), fanno pensare a prospettive di future eventuali sperimentazioni. Altro pezzo di frontiera “Hurt”, voce ispirata e ballad  con Calvin Russell e Johnny Cash che si bevono una bottiglia al tavolo in fondo…

Chiude il disco l’unico brano cantato in italiano, “Le note di quella canzone”, da cui è stato realizzato il video relativo. Love Song che rivendica il desiderio e la necessità di vivere con sincerità e senza ipocrisie un sentimento importante, spesso privato della consapevolezza che invece dovrebbe sempre mantenere.

 

In conclusione, disco riuscito e accattivante che comunica emozioni, cantato e interpretato da Paul Pedana con il desiderio di trasmettere passione per il suo lavoro e per il suo percorso. Grande voce e ottimi musicisti, lavoro che coniuga spirito americano e atmosfere più anglosassoni… ottima la produzione internazionale. Decisamente consigliato, anche al primo ascolto, non ve ne pentirete.

Provare per credere!

Davide Zurma