Paolo Sorrentino

Drammatico

Paolo Sorrentino La grande bellezza


2013 » RECENSIONE | Drammatico | Grottesco
Con Toni Servillo, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli, Pamela Villoresi, Iaia Forte, Galatea Ranzi, Roberto Herlitzka, Giorgio Pasotti, Massimo De Francovich, Massimo Popolizio, Anna Della Rosa, Giovanna Vignola, Giusi Merli, Serena Grandi, Isab

03/06/2013 di Arianna Marsico
C’è un solo personaggio ne La grande bellezza in grado di mettere in ombra il volto plastico e capace di essere sardonico e compassionevole insieme di Toni  Servillo. Ed è Roma. Roma  che secondo il regista Paolo Sorrentino “è una città che lascia presagire impalpabili e indecifrabili pericoli, una sensazione di irrisolvibile, antico mistero, che ti può far sentire fuori luogo”. Roma la Città Eterna di una bellezza che può uccidere, tanto più viva quanto più nascosta. Bellezza che riesce a resistere agli attacchi da parte “di un’intera civiltà raccontata sul precipizio di un burrone” (Toni  Servillo), di tanti don nuddu miscato cu niente che vi strisciano senza mostrarsene degni. Bellezza barocca e rutilante che respinge chi, come il sognatore Romano (Carlo Verdone), dopo tanto affannarsi, si trova con un pugno di mosche in mano.

La svolta nella vita di Jep Gambardella (Toni  Servillo), cronista mondano che dopo un ottimo esordio letterario giovanile L’apparato umano non ha più scritto libri per pigrizia, inizia dopo il mondanissimo party per i suoi 65 anni. Realizza dopo una notte con la vanesia Orietta (Isabella Ferrari) che non vuole più prestarsi a ciò che non gli va. La morte inizia a strisciare intorno a lui colpendo il suo primo amore che non lo ha mai dimenticato nonostante un buon matrimonio. E da lì molte giovani vite si spezzeranno. Le certezza di Jep si incrinano fino a portarlo a rompere la corazza di Re della mondanità. Decisivo a tal fine è l’incontro con La Santa, una mistica missionaria in visita a Roma.

Toni Servillo è il perno della storia. Ma i diversi satelliti orbitanti intorno alla sua grandezza sono altrettanto ben riusciti ritratti di “un’umanità variegata, contraddittoria e anchilosata, elegante e volgare, squallida o proterva” (Paolo Sorrentino). Da Viola (Pamela Villoresi) madre del fragile Andrea (Luca Marinelli), a Romano e Ramona (Sabrina Ferilli, come Carlo Verdone catapultata fuori dal suo contesto abituale). È una galassia di stelle sperdute che si inseguono senza mai prendersi e che pure talvolta si ricompongono.

A Paolo Sorrentino un plauso per il suo sguardo vivisezionatore sulla condizione umana, e per l’aver ancora una volta colto il vero dietro il grottesco.

“Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior”

 

(Fabrizio De Andrè, Via del Campo).


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