Thom Chacon Lonely Songs For Wounded Souls
2024 - New Shot Records
Chacon è figlio di padre ispanico giornalista e di madre libanese insegnante di asilo, con cinque sorelle. Vedere esibirsi dal vivo Kris Kristofferson lo ha folgorato quando ancora era un adolescente. La natura cinematografica delle sue canzoni non origina solo dal passare parecchio tempo come un vero e proprio “out doors man”, ma anche da un amore viscerale per i film western, con un particolare affetto per quelli di John Ford e John Wayne, il preferito di sua madre. Lo stile narrativo di Thom è evidentemente influenzato da Kris Kristofferson e Steve Earle tra gli altri, come dalla storia della sua straordinaria famiglia. Cantante, songwriter, sognatore, attore nonché Guida alla pesca a mosca (Fly-Fishing Guide) nel Colorado.
Lonely Songs For Wounded Souls, per l’italianissima New Shot Records di Renato Bottani e Marco Melzi, supera le aspettative, perché cattura dal vivo canzoni superbe, vere, autentiche, tra country e folk per questo piccolo / grande uomo e artista. Un disco inciso dal vivo a Castel Roncolo in provincia di Bolzano con la formazione a trio con Thom Chacon (voce, chitarra acustica, armonica), Tony Garnier al contrabbasso (già nella band di Robert Gordon e soprattutto di Bob Dylan) e il nostro Paolo Ercoli al dobro e pedal steel.
Mi piacciono particolarmente: Borderland dove denuncia le condizioni dei bambini sul confine tra Usa e Messico, Innocent Man, la triste storia di un uomo in prigione, ingiustamente accusato, sulla strada del patibolo, ma rilasciato perché innocente e Juarez, Messico in cui vedo l’impronta e lo stile alla John Prine, una splendida ballata, sulla Interstate 10 da Los Angeles verso Austin, una fermata e una storia cruda di immigrazione clandestina e la stessa Grant County Side uno dei pezzi forti del suo armamentario poetico. Storie di pancia e di cuore. Un country-folk asciutto, semplice ma concreto. Un senso di frustazione e derive esistenziali e uno sguardo realistico che continua ad essere ipnotico.
Nelle sue ballate ci sono lampi di grande qualità. Storie di povertà, sofferenza, tristi e solitarie, di vallate, fiumi, praterie, deserti, oceani, canzoni di frontiera (tra Texas e Messico, il cosiddetto tex-mex) ma anche di resistenza, coraggio e riscatto, di cui va sicuramente molto fiero. Ballate dolenti e dolorose e l’impronta indelebile dei grandi songwriter americani. La voce di Chacon è lo strumento e la sua arma migliore, rauca e incantatrice.
Il resto lo lascio a voi, scivolando nei solchi delle sue canzoni, seduti sulla comoda poltrona e magari come me in cuffia chiudendo gli occhi.