Midnight boom<small></small>
Rock Internazionale

The Kills Midnight boom

2008 - Domino

23/04/2008 di Massimo Sannella

#The Kills#Rock Internazionale

Oramai ci si era fatta abitudine al loro sound anni ’70, alle loro attitudini garage lo-fi che li aveva apparentati come cugini minori di The Hives e White Stripes al tempo dell’uscita di “Elephant”. Gli ingredienti del resto c’erano tutti: certe sfumature dark combinate con un blues secco, minimale avevano caratterizzato i precedenti lavori del duo (“Keep On Your Mean Side”, 2003 e “No Wow” 2005) tanto da sembrare che la loro breve carriera venisse diluita tra gli infiniti rivoli dell’onda in piena generata da due montagne sacre (P.J. Harvey e Nick Cave).
I The Kills (Alison “W” Mosshart e Jamie “Hotel” Hince) si sono allora presi tre anni di ispirazione creativa, nei quali hanno rivisto le loro mosse e “tattiche” d’assalto e se ne sono usciti con un nuovo album “Midnight Boom”: un disco carico di nuovo, fresco, senza fronzoli e accattivante nel cantato spumeggiante di Alison, che alleggerisce con gusto le cartavetrose distorsioni del compagno di viaggio Jamie.
Si può certamente annunciare la svolta, il cambio pagina per questo duo anglo-americano acclamato come “king indie” del nuovo millennio da Londra in giù (forse la moderazione è d’obbligo), e questo nuovo mood lo conferma attraverso le dodici tracce registrate tra Los Angeles e il Key Club di Benton Harbour nel Michigan.
Si può dire tutto di tutto, ma questo “Midnight Boom” si fa corteggiare in un batter di ciglia per la grana del classic rock striato da spugnature elettroniche e isterismi pregevoli di un punkettino “civettuolo”. Semplice e complicato, friziona bene le orecchie: a tratti iconoclosta come le cose organizzate senza clamori offre una “Tape Song”, invettiva vocale che lancia sfide e guanti verso gli odiatissimi Yeah Yeah Yeahs, e una “fuoriuscita” dance(reccia), “Cheap and Cheerful”, takes che lasciano spazio ad una lettura in chiave totalmente rinnovata dell’intero progetto, che comunicano la recissione di ogni filo conduttore che possa legare la band al suo giovane passato.
Con “U.R.A. Forever” il pugno sullo stomaco è assicurato: esplode il garage ematico con contorno di drum machine, giocato su liriche stranianti, cupe, come spalmate su una linea telefonica disturbata; e tutto ritorna sporco, grezzo, splendido, fino a alle tinte fosche ed intime di “Black Balloon” e “Good Night Bad Morning”.
Tre anni sono sono stati più che sufficienti a questo duo che pesta quanto una band a convincere tanti contestatori che li accreditavano “spineless” smidollati: tirando fuori l’anima dalla catarsi del rock posticcio e rafforzando il senso di buon straniamento, il passato può essere continuamente riveduto e corretto. Non è un presagio, ma l’obiettivo principale della missione dei The Kills all’approssimarsi del loro exploit, del loro Boom di Mezzanotte.

Track List

  • U.R.A forever|
  • Cheap and cheerful|
  • Tape song|
  • Getting down|
  • Last day of magic|
  • Hook and line|
  • Black balloon|
  • M.E.X.I.C.O.C.U.|
  • Sour cherry|
  • Alphabet pony|
  • What New York used to be|
  • Goodnight bad morning

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