Stella Burns Stella Burns Loves You
2014 - Twelve Records
#Stella Burns#Rock Internazionale#Folk #Blues #Indie-rock #Songwriting
Più brillante la seconda parte del disco, che ha in Swans lo spartiacque qualitativo maggiormente convincente: l’intreccio iniziale tra linea melodica e armonica ricorda piacevolmente i primi Radiohead, la struttura esplode in un ritornello struggente e intenso. Lirici e ben orchestrati gli archi in Russian Eyes, suggestiva la chitarra quasi flamenca in A Little Piece of Blue, ad aprire una ballad interessante e malinconica.
Morricone è una piacevole bossa, le cui chitarre citano liberamente l’Ennio protagonista sonoro dei capolavori di Sergio Leone, con la tromba mariachi in chiusura a delineare con ancora più vigore l’ambientazione spaghetti western. L’intro in piano solo su The Night of The Tears, dal sapore vagamente chopiniano, prelude a un non altrettanto riuscito sviluppo del brano, che precipita ineluttabilmente nel clichè della schitarrata e del beat in quattro quarti. Tentativo di yorkeggiamento anche nella traccia di chiusura, Another Call Is What I’m Waiting For, con un’indebita impazienza strutturale che fa giungere precocemente l’incalzare della batteria, il cui groove non brilla per originalità e timing.
Senz’altro lodevole l’impegno profuso nel tentativo di creare una poetica coerente, ma solo pochi sprazzi d’interesse e timidi spunti per un disco di medio cabotaggio.