Dadigadì<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Sergio Arturo Calonego Dadigadì

2015 - P&C. Sergio Arturo Calonego Music

19/12/2015 di Arianna Marsico

#Sergio Arturo Calonego#Italiana#Canzone d`autore #Fingerstyle

Fare un disco altamente ricercato da un punto di vista tecnico, un disco in cui la musica la faccia da padrona e le parole siano comprimarie di lusso, e che al contempo possa conquistare anche cuori più profani è un obiettivo che Dadigadì centra appieno. Dopo Marinere (2013), vincitore fra l’altro della Targa SIAE, Sergio Arturo Calonego si riappropria dell’anima da acoustic sailor per proseguire un percorso di ricerca, di intarsio del vuoto per conferirgli pienezza sonora, creando una collana di preziose D, tutte collegate ma ognuna con una propria sfaccettatura.

Si riprende la strada con un soffio di Mediterraneo nell’iniziale Dadigadì, titolo che riecheggia l’accordatura DADGAD, molto usata dal chitarrista Pierre Bensusan e adottata dal nostro in questo disco. Dissonata ha il sapore di un racconto per immagini inespresso, troppo a lungo taciuto. Delta è puntinata da un cantato blues, rauco un po’ alla Tom Waits. Dancera inizia con la fisarmonica di Armando Ilario ed il suo sapore esotico per poi lasciare spazio ad un saliscendi della chitarra sulle corde delle emozioni. Dea è una culla, una culla fatta da un piccolo guscio che lenta oscilla tra onde sonore calde come un abbraccio che zittisce ogni paura, ogni tremore della notte. Duende fa riaffondare il respiro nell’Africa, con un lento inesorabile crescendo, come sabbia del deserto prima appena smossa dal vento che poi cerca di ricoprire chi lì dorme sotto il cielo stellato.

Darlin’ ritorna ad un animo blues che sembra sussurrare la storia di un uomo che diventa una tromba ad un ascoltatore che deve essere lì presente, lì vicino, come solo un concerto in un luogo minuscolo consente, con i piccoli divertissement del caso. E’ una canzone che sembra danzare sulle punte, come una ballerina di Degas che si libra nell’aria in modo mirabile e poi si riappropria del suo essere bambina con una linguaccia al pubblico e poi riprende a volare come se nulla fosse.

Darandèl chiude il cerchio con un degli accordi più densi, come ad estrarre dalla chitarra gli ultimi segreti.

Siamo arrivati alla fine dell’arcobaleno, apparso dopo la pioggia di Non ti crucciare (da Marinere) ed il tesoro che troviamo è proprio la collana di D, D come domani, come dono.

Track List

  • Dadigadì
  • Dissonata
  • Delta
  • Dancera
  • Dea
  • Duende
  • Darlin’
  • Darandèl

Articoli Collegati

Recensione di Arianna Marsico

Sergio Arturo Calonego

Intervista 21/07/2014

Recensione di Arianna Marsico

Recensione di Arianna Marsico