Pinguini Tattici Nucleari Ahia!
2020 - Sony Music
Allora, ci vogliono i bergamaschi Pinguini Tattici Nucleari, che, a causa della loro provenienza, di dolore in questo 2020 ne hanno conosciuto tanto, ma che sono riusciti a mettere insieme sette canzoni che parlano di amore, sotto tutte le sfaccettature più comuni, per condividerle con ascoltatori che hanno bisogno di un cerotto sulle loro cadute e sui tagli, che fanno esclamare Ahia!, che aprono ferite, che svelano sofferenze non solo fisiche, che domandano una risposta di senso.
E proprio Ahia! si intitola il disco, che segue il successo di Sanremo, ma anche il confinamento, la privazione dai live, una sosta silenziosa, una vera sofferenza, per musicisti che hanno fatto dei concerti il luogo in cui danno il meglio di sé. Sono stati mesi di difficoltà e lutti, ma la musica è la medicina migliore; e allora ecco sette canzoni - piccoli film, che presentano ricordi e rimpianti, inizi e conclusioni, speranze e disillusioni, sempre con la cifra ironica e immediata, che ha fatto dei Pinguini un esempio di come coniugare qualità e mainstream senza deludere.
Le sette canzoni - medicine sono un percorso sfaccettato attorno al mondo complesso delle relazioni di coppia, un viaggio disincantato e appassionato nei sentimenti di giovani che affrontano responsabilità, problemi e sogni della vita adulta. Fra immagini cinematografiche, citazioni pop e colte, i testi reggono l'impatto con le esigenze di una major, stabiliscono un efficace compromesso fra l'orecchiabilità dei ritornelli e la profondità dei messaggi, con una strizzatina d'occhio alla letteratura, al cinema, alla filosofia, nel migliore stile Pinguini.
Incontriamo quindi, in una sola canzone, come nel caso di Scooby Doo, la rima Nietzsche / camicie, utilizzata prima di loro solo dal poeta crepuscolare Guido Gozzano, ma subito dopo arrivano Bender, personaggio della sit-com Futurama, e gli Iron Maiden; oppure, l'inizio di Bohémien ci porta in una Milano piovosa, percorsa dai rider di Deliveroo, ma dipinta di allegria per l'inizio di una convivenza con una ragazza che sogna una vita tipo Big Fish; ancora, la fine di un amore, come in Pastello Bianco o in Giulia, viene descritta con una leggerezza che non è superficiale, ma che contiene il dolore parlando la lingua della poesia, come nel verso
Tu mi hai insegnato la differenza tra le ciliegie e le amarene / E io non la dimenticherò più, o Giulia abbracciami fortе come in un luogo comune / Sono la tua pianura, piangi pure il tuo fiume.
Dicevamo dei ritornelli, della musica: basta ascoltare quello di Pastello Bianco per capire la ricchezza dei suoni, con fiati che enfatizzano le emozioni, oppure quello di Ahia!, il brano che dà il titolo non solo all'album, ma anche al nuovo, primo romanzo di Riccardo Zanotti, voce dei Pinguini, così anomalo, raffinato e interpretato con una voce che sta indubbiamente crescendo in duttilità e profondità.
In sette piccole canzoni, i sei ragazzi ci curano, ci aiutano a resistere, a capire meglio delle nostre giovani emozioni. E di questi tempi ci vuole proprio.