Indirzzo portghese<small></small>
World

Patrizia Laquidara Indirzzo portghese

2003 - VIRGIN / GENIUS

15/07/2004 di Christian Verzeletti

#Patrizia Laquidara#World

Ogni tanto anche quel calderone mediatico che sono i festival dedicati alla musica nel nostro paese servono a qualcosa: forse solo a portare alla ribalta talenti che sarebbero emersi comunque, ma non è comunque cosa da poco.
Patrizia Laquidara è una delle nuove voci della canzone italiana, passata per il Premio Recanati e per vituperate manifestazioni televisive come “Destinazione Sanremo” e “Sanremo Giovani”: questa giovane catanese ha saputo però mantenersi al di sopra della media delle suddette gare canore con qualità e personalità innate.
Lo dimostra questo suo esordio, che ha fatto parlare la critica, spesso a sproposito, per improbabili vicinanze con il fado e generi affini: in realtà, pur emergendo l’amore dell’autrice per la musica brasiliana e latina, il cd non contiene rimandi specifici alla tradizione portoghese, se non fosse per l’aggettivo che intitola il disco. A trarre in inganno sarà stato anche un cd inciso in precedenza e dedicato a Caetano Veloso o forse quella “Cu cu rru cu cu Paloma” che conclude il disco facendo venire alla mente il delicatissimo cameo dell’artista di Bahia in “Parla con lei” di Almodovar.
Sono tutti aspetti che contribuiscono a tracciare la personalità della Laquidara, ma che non rendono “Indirizzo portoghese” quel “nuovo” disco di canzone d’autore che qualcuno sta aspettando da anni: semplicemente quella di questa giovane è una voce che si muove con disinvoltura e con eleganza in quel purgatorio che è la musica leggera italiana.
La Laquidara, oltre alle doti vocali, dimostra di possedere anche un buon suono alla chitarra acustica, ma, come spesso succede ai giovani sotto contratto con una major, la scelta di riempire le canzoni con programming e archi, a tratti orchestrali, copre parzialmente queste sue qualità. In più di una canzone l’approccio è così di tipo radiofonico, in bilico tra il pop-rock di Carmen Consoli e quello dell’ultima Paola Turci: è come se l’autrice non avesse voluto o potuto lasciar emergere il suo talento in libertà. È un peccato perché, oltre ai singoli, “Indirizzo portoghese” e “Sciroppo di mirtilli”, il disco contiene pezzi che avrebbero meritato un trattamento più severo, magari su una direzione simile a quella percorsa da Petra Magoni o Michela Lombardi: non a caso gli episodi migliori sono quelli più calibrati, dove la canzone rimane più pura, soprattutto nella seconda metà del lavoro.
“Uirapuro” e “Lividi e fiori” dimostrano la finezza di questa ragazza, che si permette comunque di costruire arrangiamenti con fisarmonica, timba e cavaquinho, di far risuonare tamburi a cornice e ad acqua e addirittura di chiudere con una versione solo per voce ed archi di un classico della musica sudamericana.
Nel cd compaiono anche artisti del calibro di Rita Marcotulli e Mario Venuti, a puntualizzare un equilibrio che sembra la dote migliore di questa ragazza, da seguire per quello che può diventare, se non si perderà nell’etere radiofonico della nostra penisola.

Track List

  • Mielato|
  • Indirizzo portoghese|
  • Caotico|
  • Dentro qui|
  • Sciroppo di mirtilli|
  • Kanzi|
  • Agisce|
  • Le rose|
  • Essenzialmente|
  • Per causa d’amore|
  • Uirapuro|
  • Lividi e fiori|
  • Cu cu rru cu cù Paloma

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