Bachelite<small></small>
Italiana

Offlaga Disco Pax Bachelite

2008 - Santeria/Audioglobe

18/03/2008 di Andrea Salvi

#Offlaga Disco Pax#Italiana

Li avevamo lasciati con “Socialismo tascabile”, album d’esordio che aveva fatto parlare e scrivere molto. Un vero e proprio tornado che anche sulle nostre pagine aveva lasciato dietro sè una scia di commenti che, rileggendoli oggi, spiegano bene il piccolo cataclisma che ha travolto il miserevole mondo della musica indipendente italiana tre anni fa o giù di lì. Ci separano da quei giorni un tour dai numeri impressionanti (un concerto ogni 3 giorni, per 20 mesi), cifre di vendita importanti per un album d’esordio senza nessuna macchina da guerra alle spalle, ed una quantità di premi che elencarli tutti si rivelerebbe più un esercizio di dattilografia che un ulteriore riconosimento del valore della band reggiana.
Il nuovo lavoro, atteso per i soliti comprensibili motivi legati alla effettiva qualità della seconda prova, è un album che conferma le qualità del gruppo e non risolve i pregiudizi che si portano dietro dal loro esordio. Gli Offlaga Disco Pax, infatti, con questo atteso album ribadiscono il proprio diritto ad esistere raccogliendo una manciata di episodi letterar-sonori non troppo distanti da quanto ci avevano proposto nell’album precedente, accontentando pertanto chiunque. Tanto quelli che per partito preso si ostinano a rifiutare la loro musica, sia coloro che la amano incondizionatamente al punto da elevarli ad un vero e proprio culto. Nell’uno e nell’altro caso si ritrovano qui elementi che vanno ad avvalorare tesi opposte e complementari, le scontate perplessità degli invidiosi tanto quanto la puntuale approvazione dei sostenitori.
Sul versante sonoro “Bachelite” par strizzare l’occhio alle esperienze storiche del kraut rock tracciando un orizzonte ideale che dai primi Kraftwerk giunge a noi deviando dalle parti dei Lali Puna. È un percorso riuscito e lineare che rende il sound del gruppo appetibile ed internazionale, e chissà se a questo proposito non si possano avere a breve termine delle sorprese.
Di contro alla buona ricerca sonora, la formula non cambia troppo dal punto di vista dei testi e del parlato di Max Collini, quest’ultimo cifra stilistica peculiare del proprio porsi all’interno del gruppo. La sua scrittura resta fortemente legata al proprio vissuto e quindi decisamente locale (sicuramente un pregio), continuando il gioco di rimandi che si nutrono di pensieri ed evocazioni autobiografiche a reclamare una propria dimensione nuova. Le immagini sono penetranti e si sposano ancor più del disco d’esordio all’impasto sonoro, complice un mixaggio dei suoni che privilegia sempre la parte musicale su quella narrativa.
I brani si rivelano tutti di buona fattura, rendendo l’ascolto omogeneo, fluido e senza cadute di tono. “Ventrale” è un singolo d’altri tempi che sa bucare il palinsesto radiofonico, mentre “Dove ho messo la Golf?” è una cavalcata dal crescendo di buon impatto. “Sensibile” è la risposta a chi si chiede se abbia ancora senso la canzone politica ai nostri giorni, mentre “Lungimiranza” e “Cioccolato I.A.C.P.” sono a loro modo legate da un realismo spietato che sfocia nella nostalgia per l’innocenza perduta.
“Bachelite” è un tassello pregiato nella biografia degli Offlaga Disco Pax; biografia da scrivere giorno dopo giorno con le notizie che dal tour appena iniziato parlano già di sold out ovunque. Sembra un racconto già sentito, in realtà è una storia che rassicura sulla possibilità di farcela, da indipendenti, contando sulle sole proprie forze.

Track List

  • Superchiome|
  • Ventrale|
  • Dove ho messo la Golf?|
  • Sensibile|
  • Lungimiranza|
  • Cioccolato I.A.C.P.|
  • Fermo!|
  • Onomastica|
  • Venti minuti

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