Nicolò Carnesi Ho bisogno di dirti domani
2019 - Goodfellas / Porto Records
Nell’immaginifica Carta da parati c’è l’attesa, nell’indecisione sui passi da compiere: “C’è una parte di me/Che non sa decidere/C’è una parte di me /Che non vuole scegliere/C’è una parte di me/Che vivrebbe anche cosi/Senza capirci troppo/Dormendo di giorno/Per sognare la notte”.
La title track Ho bisogno di dirti domani con un synth- pop ammorbidito dal sax raccoglie il desiderio di riuscire a fare quel qualcosa in più per salvare un rapporto o un qualcosa in cui si crede. Lo stesso filo conduttore dell’incantevole Turisti d’appartamento: si vuole cercare di darsi un’altra opportunità, partendo dalla dimensione più intima, quella dell’appartamento in cui si è vissuto. Perché il lampadario può diventare “il cielo stellato nel deserto del Cile” se solo lo si guarda con occhi diversi, cercando di non farsi prendere dalla frenesia dell’ostentazione e dell’hic et nunc. Perché in fondo “non è strano che sia condividere?/ L’esempio più usato”, come osserva tra il desolato e il sorpreso Nicolò Carnesi nell’intensa Il futuro. Nel crescendo di tastiere e synth però piano piano si insinua la voglia di far saltare il banco che ci vorrebbe isolati e chiusi, con quel “Ok, navighiamo/ Ma stavolta davvero” che è un riappropriarsi del proprio destino, dirottando dalle rotte prestabilite le macchine volanti che tutti avremmo immaginato essere onnipresenti in un immaginario futuro.
Borotalco è una sferzata a livello sonoro su un testo brillante ma per niente autoindulgente:
“Che a vent’anni si sa/I rimpianti ci ispirano/ A trent’anni però/Non ho più l’armatura/ E non si va più a scuola/Non ho imparato a sciare/ Ma sto imparando a capire/ Che sono bravo a mentire”
Nicolò Carnesi, pur senza l’armatura dell’infanzia, con Ho bisogno di dirti domani dimostra di avere dalla sua, per affrontare le storture del mondo e le proprie paure, l’arma infallibile della poesia,i suoi delicati acquarelli sonori e testuali in equilibrio tra una grande dolcezza e una punta di cinismo. Giusto una punta, per apprezzare appieno la verità del disco.
“Tempeste negli occhi degli uomini
Stringiamoci forte all’empatia
E si guarisce davvero
Se ci si crede sul serio”
(Un giorno di pesche)