Massimiliano Larocca Qualcuno stanotte
2014 - Brutture moderne / Protosound / Audioglobe
A partire dalla splendida copertina che ricorda lo stile grafico dei dischi degli anni ’50-’60 dell’etichetta jazz Blue Note e con evidenti riferimenti cinematografici e letterari, questo album si presenta come un lavoro diverso dai precedenti due album solisti.
Se infatti Il ritorno delle passioni, l’ interessante disco di esordio del 2005, e il successivo ottimo La breve estate del 2008 ci consegnavano un suono molto legato alle radici e al folk-rock americano, con forti profumi dylaniani, questo nuovo lavoro rappresenta una svolta nel percorso musicale di Massimiliano Larocca.
Il contributo della band dei Sacri Cuori, grandissima band strumentale che ha accompagnato grandi artisti come, tra gli altri, Hugo Race, Dan Stuart, Marc Ribot, Robyn Hitchcock, e che ha realizzato tre ottimi album, e la produzione e gli arrangiamenti del suo leader, Antonio Gramentieri, sono fondamentali per la creazione di un suoni ed atmosfere, a volte minimali, ma sempre emozionanti, intense, epiche e coinvolgenti.
Nei dodici brani, undici inediti e una cover, troviamo infatti un riuscito mix tra la brillante scrittura e poetica della canzone d’autore di Massimiliano con le sue storie di città, ed i suoni elettrici, pulsanti, i fiati con influenze jazz, una grande sezione ritmica e le splendide chitarre di Antonio Gramentieri.
I brani sono tutti di alto livello ma ce ne sono almeno 4-5 veramente notevoli, come l’iniziale Angelina con un riff chitarristico iniziale che ricorda Summertime Blues e che tra fiati e chitarre si sviluppa come un tipico brano di Massimo Bubola, Magnifici perdenti epica ballata rock e inno generazionale, la lunga, delicata, lenta e scarna Strade perdute, forse il brano migliore del lavoro, che mi ricorda addirittura il John Prine di Lake Marie, splendida ed emozionante !!
Altro grande brano è sicuramente Nella città degli angeli, dedicata alla sua città Firenze, lunga ballata rock ritmata e con grandi riff chitarristici, mentre Niente amore (in questa città) è un brano rock sempre in sospeso tra synth e un basso vibrante, e Piccolo Eden è l’adattamento in italiano di un brano degli Gaslight Anthem, Blue jeans & white t-shirt, lenta, notturna e sognante ballata urbana.
Ci sono momenti che tendono al blues come in Scarpe di lavoro, che dopo un inizio da band strumentale anni ’60 si trasforma in un tosto acido rock-blues urbano, o in Le luci della città, blues notturno tra fiati e banjo, e momenti più tenui e delicati come in Ti porto con me, splendida ballata acustica, mentre chiude il lavoro Dopo il diluvio, ossessivo e ripetuto brano gospel-soul con deliziosi fiati in crescendo.
La voce forte, potente, profonda, appassionata e comunicativa di Massimiliano Larocca, in gran forma anche nella scrittura dei testi ed i Sacri Cuori, band matura, esperta, con una grande esperienza ed un suono veramente internazionale, creano un sorprendente signor disco, con belle canzoni , con un suono moderno che coniuga al meglio la canzone d’autore e il rock urbano, come poche volte si è sentito a questi livelli nel nostro paese, e che si ascolta e ri-ascolta con molto piacere.
Una bella dimostrazione che, anche cantando in italiano, si possono fare degli eccellenti album rock.
Qualcuno stanotte rappresenta dunque una ulteriore grande crescita per Massimiliano Larocca, questo a mio parere è certamente il suo più riuscito lavoro ed è sicuramente anche uno dei migliori dischi italiani usciti quest’anno.
Fortemente consigliato.