Maria Antonietta Deluderti
2018 - La Tempesta Dischi
Oltre ad aver suonato in lungo e in largo nella penisola la ragazza ha sistemato un pò di cose nella sua sfera privata anche perché come tiene a sottolineare “la musica non è tutto nella mia vita”. La musica è ovviamente il comparto che può darle le maggiori soddisfazioni però nella vita è sempre giusto avere obbiettivi e mire differenti per non canalizzare il proprio percorso in un unica direzione. Deluderti è un disco che scorre via in un attimo e ti viene voglia di riascoltarlo a ripetizione tanto sono ben costruite e gradevoli le melodie che Letizia ci ha regalato in questo nuovo lavoro.
Come spiega il titolo si parla tanto di aspettative, di promesse non mantenute, di delusioni che arrivano ma che non si vogliono riservare o regalare a nessuno, sono tutte storie non necessariamente autobiografiche ma che fondamentalmente rispecchiano lo spirito della sua creatrice.
Per ritrovare un pò di tranquillità Maria Antonietta ha dovuto emigrare nella campagna di Senigallia, a contatto con la natura, respirando aria pura e incontaminata e lontana dall’insopportabile clima delle nostre metropoli.
Deluderti si compone di nove innocenti canzoni per una mezz’ora scarsa di musica, ma da sempre quantità non fa rima con qualità, lo spirito è naif, ha molto del candore e dell'innocenza tipica dei sixties, in generale la purezza del suono è dovuta proprio alla particolare location scelto dalla brava Cesarini. Non necessariamente le liriche sono banali, anzi la lingua della nostra pesarese sa essere tagliente quando vuole pur nella struttura apparentemente soft delle sue composizioni.
Molto curati Pesci, con un refrain che entra subito intesta e Vergine, con testo molto diretto, corredati di 2 video che servono ad introdurre il disco alla gran massa degli ascoltatori del nuovo millennio, quelli che si cibano di pane e YouTube e che spesso si limitano a conoscere solo le canzoni che girano su quel canale.
L'apertura riservata a Deluderti è accattivante come solo sa essere un pezzo che è stato scritto con il cuore in mano, si parla della difficoltà di modificare e tenere a freno i propri sentimenti solo per l'immenso piacere di accattivarsi le simpatie e i favori altrui, un atto di coraggio che non tutti possono permettersi.
Altrove troviamo i sensi di colpa di Cara Ombra, la difficoltà per un artista d'essere compreso di Stomaco, la rabbiosa e trasparente reazione di fronte ai facili etichettamenti di Oceani, l'amarezza e la disillusione di Cara e il fuggire dalla realtà di Abitudini. Chiusura a sorpresa o quasi, con E invece niente, brano che la pesarese aveva inizialmente prestato ai Tre Allegri Ragazzi Morti, è presente nel loro disco Inumani, per poi riportarla a casa con una trascrizione decisamente più intimista rispetto alla versione reggae-style del gruppo di Pordenone.
Parafrasando il significativo titolo del disco la parola Delusione non ha motivo d'esistere fra questi solchi e non trova nessun riscontro quando il lettore ha finito la sua corsa al pezzo 9. Deluderti è un disco raffinato e godibile oltre a rappresentare un bel passo in avanti nel processo di maturazione di Maria Antonietta avvicinandosi molto alle migliori proposte di una scena indipendente italiana che spesso regala il meglio nel comparto solista, vedi Giulia Sarno (UnePassante), Carlot-ta, Petrina, Simona Gretchen, tanto per citare alcune delle più meritevoli.