Opera Futura<small></small>
Italiana • Alternative • canzone d`autore

Levante Opera Futura

2023 - Parlophone, Warner Music Italy

06/03/2023 di Arianna Marsico

#Levante#Italiana#Alternative

Levante è Invincibile. Il riferimento non è solo alla traccia iniziale del nuovo album Opera futura. Né tantomeno al significato ormai quasi tossico attribuito all’aggettivo, come se sbagliare e fallire non possa essere fisiologico, qualche volta persino salutare. In alcune immagini promozionali la cantautrice si mostra coperta di cerotti. Un cerotto non è altro che un velo su una ferita che ha bisogno di pace per rimarginarsi. Ecco, Levante è invincibile perché si è ferita cadendo, sa che potrebbe succedere di nuovo ed è pronta a rialzarsi.

La sincerità con cui ha affrontato nelle interviste lo spaesamento per una maternità inizialmente non attesa e la depressione post-partum narrata in Vivo, il brano presentato al Festival di Sanremo, hanno in qualche modo strappato quella patina lucente, ma a volte un pochino artificiosa dalla sua immagine e dalle sue canzoni. E ci hanno restituito una Levante radiosa, piena di incertezze e al contempo di sicurezze e speranza, che ci regala brani sinceri e intensi. D’altro canto il Kintsugi non è solo una tecnica giapponese di restauro, con la quale un oggetto in ceramica rotto viene riparato con l'oro e diventa ancora più bello: è una filosofia trasforma le ferite dell’anima in punti di forza.

L’autrice stessa ha scritto, nelle note al disco: “Il dolore che descrivo è fisico, la gioia è provata, la delusione è un livido, la nostalgia un nodo in gola, l’ego si fa materia e così ogni emozione trova spazio in un punto del corpo affinché io diventi l’allegro chirurgo dei sentimenti. Ho dipinto tutto di verde perché del futuro non so niente eccetto la speranza”. E si è ritrovata con “l’anima così leggera / che non mi sembra vero di volare alto / sotto i piedi ho ancora tanto cielo, ancora” (Leggera).

E ho dato un nome al mio coraggio pieno di paure / E adesso so cantare” canta nella tenera Alma Futura, dedicata alla figlia, canzone in cui prevale la dolcezza dei tasti bianchi e neri rispetto al mood sonoro dominante nel disco. Opera futura si muove infatti in una trama elettro-pop a tratti sbarazzina (Fa male qui), a tratti resa maestosa dai cori inseriti (la già citata Invincibile), a volte quasi da dancefloor (Vivo). Ma in questo tessuto si aprono squarci improvvisi di melodia (Mi manchi).

Se Alma Futura e la struggente Mater (“Così vicino a Dio non eri stata mai/sei pronta a dirti addio […] il corpo tuo è solo un vago ricordo”) narrano mirabilmente i diversi aspetti della maternità (l’impatto a volte devastante sul proprio io, la meraviglia della nuova vita appena nata che plasma la propria), Capitale mio Capitale apre una finestra sulla schizofrenica vacuità del mondo del web: “Del femminismo ho già parlato / Crisi climatica a domani / Dei tuoi diritti non so niente / Ma mi esprimo facilmente per sembrare un po' più umano / Sono devota al dio denaro / Lo condivido con la gente”. Un vortice sonoro che travolge, da cui un “involucro stanco” (Iride blu e Cuore liquido) può allontanarsi alzandosi in volo magnifico come un cigno che “sconfigge la gravità sentendosi a casa in cielo come in terra e in acqua”.

Track List

  • Invincibile
  • Vivo
  • Mi manchi
  • Fa male qui
  • Metro
  • Leggera
  • Alma Futura
  • Capitale mio Capitale
  • Mater
  • Iride blu e Cuore liquido

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