
Un disco pop da ascoltare rigorosamente a volume altissimo che accosta melodie leggere a frasi che ti colpiscono come schiaffi in faccia dati a freddo. Canzone dopo canzone si ha l’impressione di stare leggendo il diario di una donna che non resta ferma a guardare quello che le accade, ma reagisce al dolore impugnando la penna come una spada sferrando colpi senza paura.
Un’intro, Caos, accoglie l’ascoltatore preparandolo al contenuto delle stanze-canzoni del disco: undici brani che passano dalla critica all’uso spropositato dei social nella nostra vita a tal punto da restare indifferenti alla vita reale che ci passa davanti con il singolo Non me ne frega niente, toccando altri temi importanti come l’omosessualità raccontata a mò di filastrocca, Santa Rosalia, e la violenza sulle donne con Gesù Cristo sono io, uno dei brani più potenti del disco sia dal punto di vista melodico che del testo.
Tra le stanze troverete anche il lato ironico di Levante che dopo avere spopolato con Alfonso questa volta ci regala un riuscitissimo duetto con Max Gazzè in Pezzo di me.
Non c’è una canzone di questo disco di cui non vi innamorerete, in cui non vi riconoscerete e su cui non canterete a squarciagola. Grazie al cuore pulsante di una batteria molto protagonista Nel caos di stanze stupefacenti è un disco che dal vivo prenderà la sua forma migliore e vi spettinerà dall’inizio alla fine. Questo è il disco che annovera Levante tra le protagoniste principali della musica italiana, un’artista che ha dimostrato disco dopo disco il suo valore e che ha molto da dire.