Johann Sebastian Punk More Lovely and More Temperate
2014 - S.R.I. Productions/Music Market/ IRMA Records / Audioglobe / Digitalea
More Lovely and More Temperate è preso da un sonetto di Shakespeare, sonetto che parla di tempo e arte e di come queste due cose possano conferire immortalità alla bellezza. E Johann Sebastian Punk va a celebrare la morte di quest'arte con un disco a tratti teatrale e a tratti decadente, a volte cantato e a volte recitato. Ci sono i lustrini del Glam anni '70, che vengono però fatti a pezzi e portati in tutt'altra direzione.
Si parte con Vernal Equinox, che sembra essere una ballata da cantautore navigato ma che finisce per diventare un pezzo elettro-pop. E che dire di Jesus Crust Baked che sembra portarci nella Londra Glam degli anni '70 con il suo recitato che ricorda sinistramente brani del Rocky Horror Picture Show e ti piazza al centro il ritornello di Girls Just Wanna Have Fun di Cindy Lauper. Barber Shop è un gran pezzo decadente e a tratti pomposo, per diventare nel finale una magnifica rincorsa Prog che ricorda molto gli Yes.
L'obiettivo è chiaro e lampante. Si vuole stupire l'ascoltatore in ogni singolo momento del disco, e la cosa riesce benissimo. Ogni pezzo ti lascia dentro qualcosa che non sai spiegare, anche perché è spesso difficile capire per certo cosa si sta ascoltando. Un disco barocco e decadente, come già detto, che però lascia nel finale aperta la porta a qualcosa di diverso, con un finale ( Enter) aperto e solare come nessun altro brano del disco.
Se si vogliono trovare dei difetti a questo More Lovely and More Temperate è l'autoproduzione a cui la discografia italiana ha costretto Johann Sebastian Punk. Un lavoro del genere se pubblicato in qualsiasi altro paese del mondo avrebbe fatto gridare al capolavoro e sarebbe stato spinto a dovere. Nel nostro paese non sta riscuotendo il successo dovuto. Perché di lavori del genere negli ultimi anni, se ne sono sentiti pochi.