Fontaines D.c. Skinty Fia
2022 - Partisan Records
I tour, la distanza dalla patria natia hanno modificato percezioni e priorità all'interno del gruppo, tutte novità ben presenti, sensazioni che aleggiano nelle tracce di Skinty Fia, malinconia, distanza a confronto con maturità artistica e robuste scelte sonore. Da molti eletti quale miglior band del mondo i Fontaines continuano a confrontarsi con l'Irlanda, percepirne l'essenza osservandola da lontano, una condizione vitale simile ad un'esilio dorato, voluto, cercato per risolvere interiormente il conflitto con lo spirito ribelle di un popolo. Skinty Fia segna l'equilibrio artistico raggiunto dalla band, il perfetto assetto trovato ponendosi a metà strada tra l'aggressività punk del debutto Dogrel e le cupe ambientazioni di A Hero's Death, il terzo capitolo amplia la musicalità miscelando influenze e riferimenti risultando così eclettico nella diverse sfumature. I quarantaquattro minuti di pura intensità partono con la meraviglia agghiacciante In ár gCroíthe go deo per poi espandersi nel doloroso disincanto post-punk che suonano Big Shot e How Cold Love Is. Il singolone dark-pop Jackie Down The Line si colloca tra le migliori release della loro giovane discografia ma è nella seconda parte del lavoro che si colgono i momenti più audaci, meglio riusciti;
The Couple Acros The Way, folk-ballad impreziosita dalla delicatezza di una fisarmonica d'accompagnamento, l'ipnotico incedere di Roman Holiday, l'elettronica trainante nella title-track e per non farsi mancar proprio nulla prima l'ammaliante, romantico lentone I Love You e successivamente il rock rumoroso, pesantemente gotico della conclusiva Nabokov. Ancora una volta i groove trascinanti dei Fontaines D.C. esaltano il songwriting poetico, toccante di Chatten e il risultato nel suo complesso è ottimo. Probabilmente Skinty Fia va oltre le più rosee aspettative divenendo già classico, rimarcando la talentuosa capacità del quintetto di sfornare preziose, affascinanti, conflittuali opere d'arte contemporanea pur rimanendo legati alle tradizioni nonostante l'abbandono dell'amata città natale, Dublino, in favore di sofferte ma vincenti prospettive nella cosmopolita Londra, opzioni che materializzano l'ambizioso, apocalittico capolavoro, disco dell'anno sulla fiducia, ancor prima della sua uscita, In our hearts forever ...