Suicidio<small></small>
Derive

Fausto Rossi Suicidio

1978 -

07/12/2003 di Luigi Anania

#Fausto Rossi#Derive

Correva l’anno millenovecentosettantotto e una strana figura si affacciava sulla scena rock italiana, rispondeva al nome di Fausto Rossi, ma il suo nome d’arte era faust’o; pochi artisti italiani hanno realizzato un capolavoro con il loro disco d’esordio, beh faust’o c’è riuscito, perché Suicidio è un capolavoro!!
Come definire altrimenti un disco che contiene nove brani uno più bello dell’altro; dove ognuno di questi è a suo modo sorprendente, coinvolgente, irriverente e causticamente esagerato sia a livello di testi che di musica( il vero glam non è forse esagerazione + intelligenza sul come esser esagerati??).
In Suicidio ci sono in nuce tutti i futuri lavori e svolte professionali di faust’o, c’è il pop suadente ma mai melenso di “Poco Zucchero” e di “J’accuse… amore mio” e la caustica disistima per il mondo circostante e rabbia mai contenuta dentro confini artificiali o “canonici” di “Exit”.
Ma, tornando al disco di cui sopra, qualcuno ha affermato che in esso i richiami a Bowie berlinese, agli Ultravox e ai Roxy Music sono eccessivi e troppo evidenti, io ritengo invece che, faust’o, partendo da queste coordinate stilistico-musicali, sia riuscito, per primo in Italia, a creare un sound glam del tutto originale, sicuramente personalissimo e d’immediato impatto per chiunque lo ascolti.
Come non restare ammaliati da una perla del calibro di “godi”, brano che scandaglia a fondo ogni intima inibizione sessuale dotato com’è di un testo che dire d’impatto sarebbe poco, ma anche “suicidio”, “il mio sesso” “bastardi” e “benvenuti tra i rifiuti” sono brani in cui in un modo magistrale le parole dei testi si fondono con una musica, che, partendo dal glam, diventa di volta in volta più intimista( è il caso dei primi due brani di cui sopra, in cui ci si interroga sul commettere “l’insano gesto finale” o si dialoga con un pene un pò dittatore e un pò amico, un pò vittima ed un pò carnefice dei destini sessuali di ognuno di noi) o più rockeggiante( “bastardi” e “benvenuti tra i rifiuti” devono avere per forza un tappeto sonoro più incisivo perché i loro testi sputano addosso a tutti i vari arricchiti, ipocriti e saccenti che pretendono di comandare le nostre vite).
“Suicidio”è,insieme a “exit” album del ’96, il vertice massimo toccato da quest’artista italiano, sconosciuto a molti “esperti” del settore e amato da una ristretta cerchia di fans che ancora oggi piangono lacrime amare per il ritiro dalle scene annunciato proprio da faust’o con “exit”.

Track List

  • INTRO |
  • SUICIDIO |
  • GODI |
  • PICCOLO LORD |
  • ECCOLO QUA |
  • IL MIO SESSO |
  • C’E’ UN POSTO CALDO |
  • INNOCENZA |
  • BENVENUTI TRA I RIFIUTI

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