Fabrizio Tavernelli Homo Distopiens
2020 - Materiali musicali /Lo scafandro
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L’autore, già noto con En Manque d’Autre e poi con gli AFA, è l’ideatore dell’evento Materiale Resistente del 1995, dimostra l’attaccamento alla propria terra anche col suo primo libro Provincia exotica che mostra anche nel brano attuale Ruscarola in dialetto emiliano. La carriera solista con la propria etichetta Lo scafandro, inizia nel 2010, e l’album Homo Distopiens sembra risentire dei decenni passati che, talvolta, intaccano l’interpretazione che in brani di corposa lunghezza, tende a diventare troppo ridondante perdendo di attendibilità, facendo preferire brani più pungenti come Tormentoni e tormenti che rientra in un inquinamento sonoro. A metà album il brano Oumuamua col Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia diretto da Silvia Perucchetti contrappone alla materialità il sacro evocato dal mistero corale, avvicinandosi all’altro, in una solennità della tarda età e della memoria che si ritrova verso le tracce finali, anche col gergo popolare che rimanda ad un passato lontano dalla psichedelia che costella la maggior parte dei brani. Oggi, con la coscienza smossa dagli avvenimenti, Homo distopies appare più reale e, forse, carico di un’ansietà che sul finale giunge al limite della resistenza, proprio per alcune discese interpretative che celano i testi.