To the Light<small></small>
Rock Internazionale • Songwriting

Edward Abbiati To the Light

2023 - Appaloosa / IRD

07/10/2023 di Laura Bianchi

#Edward Abbiati#Rock Internazionale#Songwriting

Luce. È la prima idea che viene in mente ascoltando To The Light, l'energizzante nuovo disco di Edward Abbiati, il cantautore e rocker di padre pavese e madre inglese, che ha vissuto lungo tempo a Londra. E di luce c'è bisogno, in questi tempi bui, ma anche perché gli ultimi lavori del musicista erano imperniati su un viaggio notturno: avevamo gustato (qui la recensioneBeautiful at Night, con il moniker The ACC (The Abbiati Cantarelli Conspiracy), in collaborazione con Stiv Cantarelli, e l'acustico primo album solista Beat the Night, di cui avevamo scritto qui e che ha visto la presenza di un manipolo di artisti come Maurizio Gnola GlielmoAntonio Rigo RighettiDavid Henry, Simona Colonna, Michele Gazich, Joey Huffman e altri.

Evidentemente, dopo tanta notte, e dopo la lunga notte della pandemia, che ha messo in crisi molti artisti, Abbiati ha aperto le finestre e lasciato entrare la luce, ospitando molti dei vecchi amici (Huffman, Henry, Gnola), a cui si sono aggiunti Winston Watson (Bob Dylan, MC5) alla batteria su quattro brani, Marco Diamantini (Cheap Wine) Francis Carnelli (Mama Bluegrass Band), e permettendo che i ricordi del tempo londinese riaffiorassero liberi e ricchi di gioia, per fluire dal disco alle nostre orecchie bisognose di tonalità luminose.

Fin dalla splendida copertina è possibile notare un cambio di passo: fra la psichedelia e Mirò, Abbiati ci introduce in un mondo in cui la sensibilità acuta che lo contraddistingue si abbina a melodie e ritmi che attraversano la Manica, attingono al punk rock velocissimo di Nothing left to say, 



si allungano fino all'Irlanda, con le sue cavalcate rock dal riff irresistibile à la Waterboys, per spingersi oltreoceano, con le atmosfere da E Street Band e l'apporto della batteria dylaniana di Winston Watson (Just About Now). Non mancano le ballate meditative in punta di chitarra (Stefano Speroni) e lap steel (Mike “Slo Mo” Brenner), con un suggestivo tappeto della fisarmonica di Francesco Bonfiglio (Rags), ma nemmeno riferimenti ai maestri Neil Young (Going Downtown, con Gnola all'elettrizzante elettrica) o John Mellencamp (To The Light, in cui Enrico Fossati fa miracoli al basso), il tutto filtrato attraverso una cifra originale, che rende i testi cruciali per comprendere il messaggio del disco: l'esistenza può essere dura, difficile, ma occorre viverla tutta, tendendo sempre, appunto, To The Light ("No I’m gonna make it to the light, and with you I know it’ll be all right / So in this darkness won’t you give me some light"...).

Se si ascolta infatti con attenzione il ritornello di Stairs to the Stars, sottolineata da un ritmo percussivo di grande effetto (Mattia Martini) e da una lunga coda strumentale coi fiati che ricordano Van Morrison (Max Paganin alla tromba e flicorno, e Andres Villani al sax), si comprende meglio il messaggio: "Now That I know There are stairs to the stars / Love remains as memories fade away / Keep the light on and hold back the dark / Don’t give up you gotta protect the light..."

Camminiamo anche noi verso la luce con questo disco in sottofondo: è la Love Note di Abbiati per noi.

Tra poco, il cantautore inizierà il tour di presentazione dell'album, il cui libretto vede anche le splendide foto live di Federico Sponza; primo appuntamento, a Milano, il 14 ottobre, allo Spazio Teatro 89, con The Rattling Chains (Mattia Martini ed Enrico Fossati alla sezione ritmica, Francesco Bonfiglio alla fisarmonica e alle tastiere, Maurizio Glielmo "Gnola" alle chitarre, coi fiati di Andres Villani e Max Paganin.) . Il link qui

Track List

  • LOVE NOTE
  • THREE CHORDS AND THE TRUTH
  • NOTHING LEFT TO SAY
  • ONE STEP AT A TIME
  • STAIRS TO THE STARS
  • JUST ABOUT NOW
  • RAGS (London W12, 1998)
  • GOING DOWNTOWN
  • TO THE LIGHT
  • COAST OF BARCELONA

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