Edward Abbiati Beat the Night
2019 - Autoprodotto
"I got hurt but I got heart and I got soul, I’m gonna climb right out of this hole
I got hurt but I got heart I ain’t no crime,to wish for a little more time" (da I Got Hurt)
Questa di Edward Abbiati è un' autobiografia splendidamente musicata, un filo conduttore che unisce l'infanzia alla furia della gioventù per legarla alla maturità di uomo, marito e padre, passando, senza soluzione di continuità, dalle tenebre di un futuro senza più respiro all'accecante bagliore della voglia di vivere ogni singolo giorno.
Canzoni intime ma intrise di speranza, alcuni momenti utili per riflettere tenendo il tempo. Una summa dei primi 45 anni, una vita ritornata a scorrere impetuosa, per un uomo tre volte fortunato. Canzoni, comunque, in cui ogni ascoltatore può fare suo un ritornello, riconoscersi in una strofa, qui non si viaggia a metafore e simbolismi.
Beat The Night è un disco "crudo", a volte duro perché quando sei al tavolo con la Morte il cuore ti esce dal petto se sai di avere le carte sbagliate. Un disco pensato musicalmente scarno e divenuto contenitore di arrangiamenti di preziosa fattura, con Maurizio Gnola “sartoriale” a fare da trait d'union tra il fluido incedere della lap steel di Slo Mo" Brenner, delle tastiere di Francesco Bonfiglio e dai preziosi inserti del violino di Michele Gazich e del cello di Simona Colonna.
Questo è un signor disco che va letto oltre che ascoltato, un punto di arrivo, una nuova partenza.