Dr. John Sippiana hericane
2005 - BLUE NOTE
“Sippiana Hericane” è un Ep benefico i cui proventi verrano devoluti a favore di associazioni come The New Orleans Musicians Clinic, The Jazz Foundation of America e The Voice of the Wetlands. Ma a fare onore a Dr. John è soprattutto l’omaggio carico di affetto portato in questa manciata di pezzi.
Si tratta di due canzoni, più una reprise, che aprono e chiudono un corpo strumentale ispirato, a conferma della buona vena in cui si trova il sig. Mac Rebbenack (tra gli ultimi dischi si consiglia l’ottimo “N´awlinz: dis, dat or d´udda” del 2004): senza fare nulla di eclatante, nel giro di venticinque minuti offre quanto sa fare e quanto gli sta a cuore.
L’unico motto di rancore per quanto successo sta nelle parole del reverendo Goat Carson, riportate all’interno del booklet, (“don’t you ever justify the way they let us die”), che hanno l’effeto di un monito anche al modo in cui la tragedia è tuttora gestita tra improbabili tentativi di ricostruzione.
Per il resto il cd suona come un’ode alla città, alla sua energia, alla sua natura e al suo destino: l’inizio di “Clean water” è un’invocazione alzata in presenza di “tutte le acque del mondo”, con un piano bluesy e delle vocals di stampo gospel che smuovono l’atmosfera. Poi arriva una suite composta di quattro parti in cui si passa da un crescente senso di imminenza, espresso con il ritmo del blues e del funky, al senso di sollievo del soul: Dr. John riesce a compenetrare il dramma della tragedia con lo spirito ciondolante della città. Chiude la parte strumentale “Aftermath”, cantata in coro dalla band, quasi a ribadire ed augurare ancora lo stile di vita comunitario di New Orleans.
Il vero omaggio sta nell’ultimo pezzo “Sweet home New Orleans” in cui rock’n’roll e funky si mescolano, mentre le vocals si rispondono accelerando sulle percussioni.
“Sippiana hericane” è solo un Ep, ma si porta dentro i groove più malinconici e vitali di New Orleans.