Diodato E io forse sono pazzo
2013 - Goodfellas/Le Narcisse
E forse sono pazzo è il disco d’esordio di Antonio Diodato, in arte Diodato, uscito per l'etichetta discografica Le Narcisse; è un lavoro molto semplice, fatto di dodici canzoni attraverso le quali viene fuori la doppia essenza del cantautore: quella rock, più sporca (Mi fai morire) e parallelamente, quella dimessa, cantautorale, persa nei pensieri (Ubriaco).
Il disco comprende la magnifica cover della canzone di Fabrizio De Andrè, Amore che vieni amore che vai, in cui Diodato è contemporaneamente intimista e sfacciatamente rock. Nonostante le due anime del cantautore e, di conseguenza, del disco, E forse sono pazzo risulta essere coeso, nel complesso. È interessante notare come, con immensa naturalezza, Diodato, riesca a conciliare la tradizione della canzone italiana con la musica pop-rock internazionale (Se solo avessi un altro, Capello bianco). E fin qui ci siamo!
Tuttavia ci sono momenti in cui gli acuti sembrano essere esagerati: il Diodato che preferisco è quello dimesso, quello che osa, quello che viene fuori con la massima naturalezza, quello che fa una cover di De Andrè in quel modo o quello che scrive pezzi come come Ubriaco o I miei demoni o Ma che vuoi. Infine, il brano Gli alberi chiude il disco in modo etereo ma nostalgica. Una canzone ipnotica in chiusura e due parole “per sempre”.
Un disco d’esordio abbastanza complesso e di fortissimo impatto, non solo sonoro. Voglio pensare che dopo E forse sono pazzo, potrò ancora ascoltare Diodato nella sua veste meno orecchiabile, ma certamente più interessante. È un disco bello, sporco, esagerato, dimesso e soprattutto vero. Ad maiora!