Damien Rice B-sides
2004 - 14th Floor
Rieccolo con un album di otto b-sides prese dai suoi singoli (ormai tutti classici, da “Volcano” a “Cannonball”, passando per “The Blower’s Daughter”), un piccolo scrigno di gioielli reperibile in versione singola (non facilmente) o abbinato ad una riedizione del pluriacclamato “O”.
Spesso questo tipo di raccolte lasciano il tempo che trovano e hanno il solo scopo di sfruttare l’ondata di successo che ha fatto emergere l’artista: anche in questo caso non è ben chiaro quale criterio sia stato adottato nella scelta dei pezzi, ma un talento come quello di Rice può bastare da solo a dare valore persino ad una collezione di canzoni messe lì alla rinfusa.
Si comincia con “The Professor & la Fille Danse” live al Cornucopia, una semplice esibizione live con il nostro alla chitarra acustica: il risultato è una meravigliosa canzone nel più puro stile “O”, con Rice che nel finale vola a Parigi per cantare in un francese goffo e magnifico gli ultimi versi. Segue il demo orginale di “Lonelily”, una canzone pregna di malinconia resa immortale dall’indefinitezza che un solo un demo sa regalare.
Se queste sono le b-sides, viene spontaneo chiedersi quante perle l’irlandese abbia ancora nascoste nel suo cassetto: alcune erano già state offerte in download sul sito dell’artista e qua bastano due canzoni per trasformare una semplice raccolta di pezzi secondari in un appetitoso antipasto di quello che sarà il nuovo disco, che viste le premesse potrebbe diventare un classico ancor prima di essere ascoltato.
Continuiamo ad ascoltare ed ecco “Woman like a Man”, catturata nella dimensione unplugged, un pezzo particolare più ritmato e veloce del solito che lo allontana dal classico spleen che avvolge l’artista. Particolare e affascinante è anche “Moody Mooday”, un lungo incedere di sogni e sospiri avvolti da un’atmosfera di intima sofferenza.
Le novità vere e proprie finiscono qui, la seconda parte del disco è infatti occupata da “Delicate”, catturata in una versione live mozzafiato a Dublino, dalla versione strumentale di “Volcano” e dal demo della stessa, registrato il 3 Dicembre 1997, quando Rice era ancora incurante del successo che avrebbe riscosso quel pezzo: lo introduce come “something called Volcano” e ne viene fuori una versione totalmente diversa dall’originale, ridotta all’osso e profondamente interessante nell’ottica di una filologia musicale volta al riconoscimento delle varianti presenti nelle diverse “redazioni” di una canzone.
Il finale non può che essere lasciato a “Cannonball”, nella sua versione radiofonica (più veloce e breve dell’originale), che guadagna in ascolti ma perde in intensità.
“B-sides” è un disco per gli appassionati di Damien Rice, per coloro che si sono innamorati dal suo esordio. E sino ad ora non si ha notizia di qualcuno che non lo abbia amato profondamente sin dal primo ascolto.