live report
Damien Rice Festival Villa Arconati (mi)
Concerto del 17/07/2007
#Damien Rice#Rock Internazionale#Songwriting Folk Pop Alternative
17 luglio 2007 - Festival Villa Arconati (MI) La prima delle tre date estive di Damien Rice in Italia (dopo quella al Conservatorio Verdi di Milano, in marzo) è calata all'interno del Festival di Villa Arconati, da vent'anni appuntamento fisso dell'estate musicale milanese. La struttura, sita a Castellazzo di Bollate, è un gioiello cinquecentesco immerso nel verde del parco Groane: se un tempo i nobili venivano qui da Milano per prendere un po' di fresco, oggi un tendone bianco sito su un lato della villa ospita gli artisti del Festival. Cominciamo col dire che alla bellezza architettonica non corrisponde pari bellezza organizzativa: il palco è molto basso, la platea è tutta su uno stesso piano con il risultato che dal secondo settore la visuale è praticamente nulla. Aggiungete un pubblico che, forte dei molti biglietti invenduti, continua a portarsi avanti per tutta la durata del concerto e capirete come l'ideale, andando a Villa Arconati, sia acquistare un biglietto il più possibile vicino al palco.
Detto questo, la serata è splendida. Il tramonto illumina d'arancio le pareti della villa, mentre si accendono lampadine sospese sul palco. Calato il sole, la parete rinascimentale alle spalle del palco si illumina di colori diversi, reinventandosi come magnifico sfondo naturale.
Si fa buio, l'ora è giunta. Damien Rice sale sul palco, solo, ed intona una perfetta "Delicate", riportandoci direttamente agli esordi di "O". L'irlandese inizierà a parlare, con la consueta simpatia, solo più tardi: l'inizio è tutto per la musica, ed ecco scorrere allora "Older Chests" seguita dal singolo di lancio del nuovo album, "9 Crimes", con la bravissima Vyvienne Long al violoncello.
Canzone dopo canzone, tutta la band lo raggiunge: Joel Shearer è la seconda chitarra, Shane Fitzsimons è il basso, Brendan Buckley è il batterista (bravissimo) alla sua prima esperienza con Rice e compagni. Quello che balza all'occhio, o meglio alle orecchie, è la voglia di sperimentare da parte di tutti: si pensi solo al finale di "Amie", un crescendo rock che termina con il ruggito di una motocicletta, testimonianza della nuova veste con cui il versatile Damien sa rivestire le proprie canzoni nella dimensione live.
Damien Rice non è solo un cantante, è anche un ottimo comunicatore: lo dimostra più volte, facendo salire sul palco una ragazza per tradurre la storiella di Mr Penis (preludio ad una sfolgorante "The Professor & La Fille Danse"), così come nella mirabile versione teatrale (con tanto di cameriere che versa da bere) della conclusiva "Cheers Darlin'", interpretata da vero attore preda di ubriachezza crescente.
Per quanto riguarda i classici, ci sono e sono perfetti: "Volcano", in cui Damien si divide tra pianoforte e chitarra, la piovosa "Grey Room" (tratta dal nuovo "9"), la movimentata "Woman Like A Man", "Cannonball" (suonata unplugged, lontano dal microfono e senza amplificazione) e la sempre miracolosa "The Blower's Daughter", un tripudio di bellezza.
Un concerto magnifico, durato più di due ore, in cui Damien Rice ha dimostrato tutto il proprio talento, rendendo grandi anche quelle canzoni del secondo disco che sullo stereo suonavano inferiori ai fasti di "O". La band che lo accompagna, inoltre, si è dimostrata assolutamente all'altezza del proprio compito, dando l'impressione di capirsi al volo con Damien e la sua musica.
L'uscita di scena di Lisa è stata un trauma, certo. Ma questi concerti sono una grassa consolazione.
SET LIST:
DELICATE
OLDER CHESTS
9 CRIMES
AMIE
VOLCANO
ME, MY YOKE & I
GREY ROOM
THE PROFESSOR & LA FILLE DANSE
NEVER LEAVE YOU
COCONUT SKINS
WOMAN LIKE A MAN
ACCIDENTAL BABIES
I REMEMBER & BANG BANG (MY BABY SHOT ME DOWN)
CANNONBALL
THE BLOWER'S DAUGHTER
CHEERS DARLIN' Foto di Angelo Redaelli