Antonello Venditti e Francesco De Gregori Il concerto
2023 - Columbia Records, Sony Music
#Antonello Venditti e Francesco De Gregori#Italiana#Canzone d`autore
18 giugno 2022 (rinviato di due anni causa pandemia) e poi proseguito per tutta Italia per teatri, stadi e palazzetti.
Un ritratto di due artisti fortemente legati a Roma, ma in grado di essere universali.
Brani come San Lorenzo, sui tragici bombardamenti americani sulla Capitale del 1943, e l’intramontabile Roma Capoccia certo sono indissolubilmente legati a Roma, a ogni suo sanpietrino, a ogni suo scorcio e mattoncino. Eppure, leggendo i testi, sembrano scritte oggi, per ogni angolo sofferente del mondo, parole come: “Cadevano le bombe come neve, il diciannove luglio a San Lorenzo. […] Tornano a galla i morti e sono più di cento”. Se la “maestà der Colosseo” e la “santità der Cuppolone” sono sicuramente prerogative tutte capitoline, quegli squarci di vita di quartiere possono essere colti ovunque il cemento e i quartieri dormitorio non abbiano ancora del tutto ucciso la socialità.
C’è la storia della musica che si intreccia con quella d’Italia in Bomba o non bomba, c’è il lasciarsi alle spalle l’orrore della guerra di Generale. Ci sono le illusioni di Bufalo Bill, l’amore romantico di Ricordati di me e il coraggio de La donna cannone.
Scorrendo i titoli, ci si rende conto di come certi brani, a prescindere da quanto si ascoltino Venditti e De Gregori, siano diventati parte della memoria collettiva. Infatti Notte prima degli esami è ormai sinonimo di esami di maturità, dell’ansia che portano, delle colonne d’Ercole che in qualche modo continuano a rappresentare.
Una “Venere di Rimmel” guarda sorniona questi due cantautori, amici seppur diversi, necessari e complementari.
Il concerto è una foto collettiva. Un condensato di un tour di Antonello Venditti e Francesco De Gregori, iniziato allo Stadio Olimpico Roma il Un ritratto di due artisti fortemente legati a Roma, ma in grado di essere universali.
Brani come San Lorenzo, sui tragici bombardamenti americani sulla Capitale del 1943, e l’intramontabile Roma Capoccia certo sono indissolubilmente legati a Roma, a ogni suo sanpietrino, a ogni suo scorcio e mattoncino. Eppure, leggendo i testi, sembrano scritte oggi, per ogni angolo sofferente del mondo, parole come: “Cadevano le bombe come neve, il diciannove luglio a San Lorenzo. […] Tornano a galla i morti e sono più di cento”. Se la “maestà der Colosseo” e la “santità der Cuppolone” sono sicuramente prerogative tutte capitoline, quegli squarci di vita di quartiere possono essere colti ovunque il cemento e i quartieri dormitorio non abbiano ancora del tutto ucciso la socialità.
C’è la storia della musica che si intreccia con quella d’Italia in Bomba o non bomba, c’è il lasciarsi alle spalle l’orrore della guerra di Generale. Ci sono le illusioni di Bufalo Bill, l’amore romantico di Ricordati di me e il coraggio de La donna cannone.
Scorrendo i titoli, ci si rende conto di come certi brani, a prescindere da quanto si ascoltino Venditti e De Gregori, siano diventati parte della memoria collettiva. Infatti Notte prima degli esami è ormai sinonimo di esami di maturità, dell’ansia che portano, delle colonne d’Ercole che in qualche modo continuano a rappresentare.
Una “Venere di Rimmel” guarda sorniona questi due cantautori, amici seppur diversi, necessari e complementari.