Francesco De Gregori

live report

Francesco De Gregori Roma, Teatro Ambra alla Garbatella

19/03/2019 di Arianna Marsico

Concerto del 19/03/2019

#Francesco De Gregori#Italiana#Canzone d`autore Garbatella Off the record, please

“Off the record, please! Francesco ringrazia e si congratula con tutti i suoi amici che decideranno di non usare il cellulare all’interno del teatro”.

Questo garbato messaggio si trova alla fine della scaletta della serata che viene fatta trovare ai posti del teatro Ambra alla Garbatella. La forma della richiesta, rispetto ai severi divieti che a volte vengono fatti, è tale da far sì questo resoconto della serata farà a meno delle immagini e dei video, una cosa d’altri tempi per certi versi, lasciando che a raccontare la serata siano solo le parole ispirate da quel concentrato di bravura e classe che sono Francesco De Gregori, i suoi musicisti e le sue coriste (tra tutti Guido Guglielminetti al basso e contrabbasso).

Come d’altri tempi è la scelta di suonare per quasi un mese di fila nello stesso posto, con sole 230 persone presenti alla volta, cambiando ogni sera la scaletta e regalando sempre qualche sorpresa (di cui parleremo in seguito).

Sorprendenti non sono solo gli arrangiamenti, mai uguali a quelli dei dischi e dei concerti precedenti, come per l’iniziale Titanic, ma anche il fatto che storie di tanti anni fa riescano a commuovere e parlare ancora dell’oggi. Il figlio che ne L’abbigliamento di un fuochista canta “Ma mamma a me mi rubano la vita /Quando mi mettono a faticare/Per pochi dollari nelle caldaie/Sotto al livello del mare/In questa nera nera nave che mi dicono/Che non può affondare” fa stringere il cuore e pensare all’Ilva, a quel dramma irrisolto del ricatto salute – lavoro che annerisce Taranto.

Francesco De Gregori è  di ottimo umore e a proprio agio in questa dimensione piccola e raccolta. Scherza su quanti abbiano acquistato De Gregori canta Bob Dylan - Amore e furto prima di cantare Desolation row (Via della povertà) e I shall be released (Come il giorno), un blues di intensità spiazzante.

Sorride nel raccontare dell’ opera di Max Klinger che ha aspirato Il guanto. Cardiologia è un balsamo raffinatissimo su un cuore ferito, ridotto “a sanguinare di nascosto”. L’urgenza di Cercando un altro Egitto accompagna al vis-à-vis de La valigia dell’attore.

Banana Republic rende omaggio a Lucio Dalla con un amore infinito. Il cuoco di Salò offre una lezione di Storia, con la esse maiuscola, impareggiabile, senza revisionismo: “Che qui si fa l'Italia e si muore/Dalla parte sbagliata/In una grande giornata si muore/In una bella giornata di sole/Dalla parte sbagliata si muore”. Vai in Africa Celestino! passa tra Italia e bidonville di tutto il mondo, con Celestino avere il coraggio dei bambini de La Compagnia dei Celestini di Stefano Benni.

Ma ecco la sorpresa di cui si accennava all’inizio. Per Roma Capoccia Francesco De Gregori fa salire sul palco un amico davvero speciale. Ecco Antonello Venditti, visibilmente commosso e emozionato. La compostezza del Principe e la genuinità di Venditti danno origine a una versione davvero toccante di un inno a una Roma perduta e che in certe cose si vorrebbe riconquistare.

De Gregori lascia il palco all’amico per una Notte prima degli esami (non anticipata dalla scaletta) solo voce e pianoforte vibrante e sincera. Venditti prima di iniziare sorridendo dice “Mi ha suggerito di fare questa che mette sempre d’accordo tutti …”. Insieme poi colorano di vita Sempre e per sempre, dopo la quale Antonello ci saluta.

Generale è sempre maestosa e gonfia di nostalgia. Rimmel riveduta e corretta, con i suoi “quattro assi bada bene di un colore solo” dovrebbe chiudere la serata.

Ed invece no. De Gregori e la sua band escono di nuovo fuori, con Venditti. E con Falso Movimento invitano il pubblico a ballare, anche se l’invito verrà raccolto solo da pochi coraggiosi (a inizio serata il cantante sorridendo aveva affermato di apprezzare moltissimo la compostezza da teatro dei presenti, ma di volere un pubblico più da osteria). L’invito viene rinnovato per una Buonanotte Fiorellino tra mazurca e balera.

E allora davvero “buonanotte, questa notte è per te”.