Mario Bonanno Francesco De Gregori. Il sovversivo della forma da «Alice» a «Bufalo Bill»
Editore: Stampa Alternativa, Collana: Grande sconcerto, 2019, 94 p., 14 euro Musica | Biografie
20/11/2019 di Laura Bianchi
Se poi a scrivere il libro è un esperto raffinato e colto come Mario Bonanno, allora l'acquisto e la lettura di Francesco De Gregori. Il sovversivo della forma da «Alice» a «Bufalo Bill» divengono imprescindibili, per chiunque apprezzi Il Principe, ma anche per chi si avvicini per la prima volta alla sua opera.
L'approccio scelto da Bonanno, infatti, può definirsi a più livelli; la sua disamina contiene in sé tutte le caratteristiche di un saggio specifico, poiché il titolo stesso suggerisce con precisione il fulcro della trattazione, ma fin dalle prime pagine l'autore guida, illumina e incoraggia chi conosce poco la scena romana del Folkstudio anni Settanta, in modo che a ciascuno faccia raggiungere l'obiettivo che si prefigge dalla lettura.
La storia di De Gregori si salda dunque con quella della canzone d'autore italiana fin da subito, ma acquisisce, grazie al taglio dato dall'autore, un'impronta caratteristica, che connette i quarant'anni (e passa) di attività del cantautore con i segni, i cambiamenti, gli eventi che hanno segnato l'Italia. Da Theorius Campus, il disco d'esordio a due voci con Antonello Venditti, passando per il disco detto anche della Pecora, e per Buffalo Bill, fino a De Gregori, la rivoluzione attuata dalla scrittura degregoriana viene analizzata con freschezza e competenza e ne viene fornita un'idea limpida e precisa, attraverso esempi significativi e contributi critici ben documentati.
La bibliografia in coda al volume è assente, ma presenti sono i riferimenti lungo l'analisi, e un ruolo determinante è giocato dallo studio accademico di Roberto Vecchioni, che, in qualità di docente del corso di Forme della poesia per musica tenuto al DAMS di Torino nel 2003, ha fornito a Bonanno più di uno spunto, puntando molto sul rapporto fra creatività e mutamento di ruoli, tanto importante, quando si tratta di arte.
Fra bisociazioni, spiazzamenti semantici, suggestioni poetiche (come nel caso di Rimmel), e sovvertimenti espressivi, o simbolismi (La Pecora), o ancora esempi del senso civico del cantautore (L'impiccato), Bonanno intreccia una trama fitta di suggestioni, ispessita da nutrite citazioni dai testi, e alleggerita da due piacevoli Intermezzi: un'intervista esclusiva con l'amico cantautore Edoardo De Angelis, che conosce De Gregori da decenni, e che regala immagini insolite ed efficaci, e una allo stesso cantautore, che dialoga con Maria Laura Giovagnini in occasione dei quarant'anni di Rimmel.
Conclude il volume una discografia divisa fra album in studio e dal vivo, in modo che chi desideri ascoltare le tracce esaminate nel corso della lettura possa agilmente recuperarle, per verificare la validità di un esame molto preciso e convincente, e per concludere che, sì, c'era proprio bisogno di QUESTO libro su De Gregori.