North Mississippi Allstars Keys to the Kingdom
2011 - Songs of the South Records / IRD
Che Jim ‘Mudboy’ Dickinson sia stato un importante pianista/produttore lo dimostrano ‘giusto’ alcuni dischi di Aretha Franklin, Rolling Stones, Willy Deville ecc. La sua esperienza, chiaramente, non ha mancato di influenzare i NMA tanto che questo album ne consacra l’approccio stilistico e lo beatifica, nonostante che la dimensione più cruda e sporca intrapresa con l’album passato, Hernando (2009) non era affatto male.
Il fatto è che questo imprimere alla radice ha un’espressione molto intensa anche nei momenti più masticati come Let It Roll dove il suono della dobro è in grado di far risuonare anche i cuori più sordi. E le guess-star sono sorprendenti: Mavis Staples duetta egregiamente con Luther nel brano The Meeting, 4:09 di gospel/blues da prendere tutto d’un fiato; Ry Cooder presta la sua slide nella canzone Ain’t no Grave, un treno lento, da cui si guarda il paesaggio scomparire e riemergere dall nebbia, fino alla prossima corsa. Così come è piacevole il tiro di Jumpercable Blues, in cui potrebbero tornare in mente i mitici Uncle Tupelo.
L’atmosfera nei giorni delle session allo ‘Zebra Ranch’, il loro personalissimo studio di registrazione, prometteva un successo e così è stato. E’ bello sentire che, nonostante il trio in questione abbia progetti paralleli di rilievo, siano riusciti a realizzare un album importante e soddisfacente come questo. Chissà, magari Mudboy da qualche parte nell’invisibile ne va orgoglioso e se lo canticchia pure, con un orecchio di riguardo a Hear the Hills.