Morire al Cairo
07/03/2017 - News di Luigi Lusenti
Quanti Giulio Regeni ci sono stati? Molti, anzi troppi. Da Ilaria Alpi a Miran Hrovatin, da Antonio Russo a Enzo Baldoni, da Nicola Calipari a Giovanni Lo Porto, da Vittorio Arrigoni a Alex Bertoli, a Leonella Sgorbati, a Moreno Locatelli, a Fausto Piano, a Salvatore Failla. La lista è incompleta, l'unica cosa certa è che per nessuno di loro si è giunti a una verità. Sono le conclusioni del libro "Morire al Cairo" di Antonella Beccaria e Gigi Marcucci, due giornalisti abituati a scrivere su casi scottanti d'attualità Si chiamano instant book, "Libri scritti e pubblicati in breve tempo e dedicati a un avvenimento di grande risonanza e attualità." Ma probabilmente il termine instant book sta stretto al libro scritto da Beccaria e Marcucci. "Morire al Cairo" è infatti una ricostruzione seria e precisa degli avvenimenti che hanno fatto da cornice alla tragica fine del nostro ricercatore, ma anche un preciso atto d'accusa contro l'Egitto: "un paese che avrebbe dovuto risorgere dopo la Primavera araba e in cui invece la violazione dei diritti umani è sistematica" (pag. 39) E ancora: "L'Egitto è lo specchio odierno di quanto già avvenuto altrove. Qualcosa del genere, ad esempio, avveniva negli anni Settanta in Argentina, in particolare dopo il colpo di stato che portò al potere il generale George Videla." (pag.62)
Gli autori non si limitano a raccogliere anche i tantissimi casi di desaparecidos nell'Egitto di oggi. Rivolgono precise critiche al governo italiano: a Matteo Renzi che nel suo viaggio al Cairo definì "grande statista" il generale Al Sisi quando ormai a livello internazionale il generale golpista era chiamato il "Pinochet delle Piramidi". A quello francese. Nell'aprile del 2016, in piena crisi fra Italia ed Egitto, il presidente Hollande firma una serie di accordi commerciali e, in particolare, una commessa militare di un miliardo di euro. E all'Unione Europea che, fino ad oggi, non ha preso in considerazione serie azioni a sostegno delle giuste richieste dell'Italia.
Le conclusioni del libro, e forse di tutta la vicenda nelle parole di Emma Bonino: "Io penso che il governo italiano debba far diventare un caso internazionale la crisi con l'Egitto. Sono del parere che non vada abbandonata la via giudiziaria, ma ormai è chiaro che c'è un caso Egitto più ampio. L'Europa ha il dovere di occuparsene perché è una questione politica e di sicurezza di primo livello nel nostro Mediterraneo. E ne dobbiamo discutere con gli Stati Uniti." (107)
"Morire al Cairo"
di Antonella Beccaria - Gigi Marcucci
editore Castelvecchi - 131 pag. 14,5 €