The Unthanks Last
2011 - Rabble Rouser-Emi
Con questo Last probabilmente siamo al compimento di quello che le sorelle inglesi avevano lasciato intuire nei loro già bellissimi e consigliati precedenti album (Cruel Sisters (2005) e The Bairns (2007) a nome di Rachel Unthank & The Winterset, e - soprattutto - Here’s The Tender Coming (2009) a firma The Unthanks).
Anche in questo Last, Rachel e Becky Unthanks si alternano alle voci con grazia e poesia unica con il prezioso aiuto di Adrian McNalli - marito di Rachel, pianista produttore e principale arrangiatore del gruppo - Niopha Keegan al violino e Cris Price al basso e alle altre chitarre. Il repertorio è racchiuso nella musica popolare degli ultimi secoli: dalla metà del 1700 del tradizionale Canny Hobbie Elliot sino ai King Crimson di Starless (da Red 1974) o al Tom Waits di No One Knows I’M Gone (quarta traccia di Alice - 2002), senza dimenticare la presenza di un brano a firma del pianista.
L’evoluzione del suono Unthanks porta il quintetto a un lavoro solo inizialmente meno accessibile del precedente, accentuando la rarefazione dei suoni e l’uso di morbide tessiture orchestrali. Possiamo dire che mentre Here’s The Tender Coming era un album che poteva essere ascoltato in qualsiasi momento della giornata ed in compagnia, quest’ultimo Last è un album crepuscolare/notturno che si esprime al massimo nel silenzio e nella solitudine. Registrato nella nativa Northumberland, sul confine meridionale della Scozia, l’album rimanda alle preziose e popolari trame dei merletti cuciti con paziente maestria dalle donne nei secoli passati; arte popolare dalle fitte ed intricate tessiture, capace di leggerezza e trasparenza unica. La stessa leggerezza e trasparenza che le trame strumentali e vocali di questo Cd intrecciano, lasciando trasparire la bellezza pura delle canzoni interpretate cosi come il merletto dei veli delle nostre nonne lasciava intravvedere la bellezza dei loro capi.
Ma questo lavoro prezioso non si adagia sulla sterile riproposizione di canoni stantii ma va alla ricerca di una modernità degli arrangiamenti, che rimanda ad una certa musica contemporanea o di nobile e trasversale pop/avanguardia come quello dei, non a caso già citati, Antony o Wyatt. A movimentare la scaletta ci pensano, in parte, i 2 brani che aprono la seconda parte dell’album My Laddie Sits Over Late Up e Canny Hobbie Elliot in cui una morbida ballabilità viene evocata con dolcezza unica… E allora si può ritornare alle immagini di copertina dell’album e sentirsi trasportati dalla forza leggera di questa musica, così leggera che ci fa volare.
Ps: sono annunciati un pugno di date natalizie in Uk e Irlanda a replica del live su Antony e Wyatt e la pubblicazione per il 2012 del relativo album live!