The Niro Un mondo perfetto
2023 - Esordisco
La scelta è di alternare una scrittura italiana a brani in inglese, mantenendo una vocalità e una composizione che si discostano molto dalla musica leggera d'abitudine; infatti l'album va ascoltato più e più volte per rintracciare la reale intensità del lavoro che accetta l'imperfezione, il ricordo sulla linea del tempo che passa e la capacità nel fermarsi per riflettere, constatando che, scansandosi dall'utopia della perfezione, ci si può ritrovare anche nell'esatto contrario in una constatazione di positività.
La title track, singolo di anticipo de Il mondo perfetto, è il passaggio dal "tutto è possibile" al "niente è impossibile", fino a giungere a Replay che è la ricerca del concetto di felicità, quasi inserito in un rapporto relazionale, come se questa sensazione fosse un partner con cui poter costruire un rapporto durevole e duraturo anche col proprio sé; interessante è che concluda Il mondo perfetto il brano Certi amori dedicato alla madre, un ricordo verso l'infinito, che inizia con la nascita e tende alla rinascita nell'accettazione, un testo pregno di sentimento, intarsiato di emozioni in equilibrio tra una tristezza di fondo e una riconoscenza costante che sembra essere compresa.
I tre album di The Niro con la Universal sono quello del 2008 con il titolo omonimo, seguito da Best Wishes (2010) e dopo quattro anni propone un'opera completamente in italiano intitolata 1969 con la partecipazione nelle Nuove proposte al 64° Festival di Sanremo; tuttavia l'artista viene prevalentemente collegato a The Complete Jeff Buckley and Gary Lucas Songbook del 2019, album che entrerà nella cinquina delle Targhe Tenco 2020 nella sezione Album interprete.
Parallelamente alla carriera cantautorale sempre nel 2023 The Niro, al secolo Davide Combusti, partecipa come attore al film Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese. The Niro alterna acustica e ricercatezza, regalando Il mondo perfetto accurato, sicuramente non immediato, ma che dopo i primi ascolti diventa ipnotico. Tuttavia serve un assestamento scostandosi dall'abitudine musicale attuale, perchè la scelta del polistrumentista romano è minimale, con la voce quasi sussurata, con gli archi e il pianoforte; l'album potrebbe essere definito come misterioso, lo si percepisce anche nel video del singolo.
In realtà The Niro ha questo alone di mistero che lo pone tra gli artisti versatili, riconoscibili e onesti, cioè capace di utilizzare l'arte come necessità individuale poi condivisa. In questi brani, che raccontano gli ultimi dieci anni, tra amicizie, relazioni con altri e con se stesso, si percepisce un percorso dichiarato in Per poi rinascere, nel quale si narrano le rinunce necessarie per crescere, come se le piccole morti quotidiane servissero per costruirsi come persone più complete; il tutto deve essere decantato con la stessa eleganza che contraddistingue The Niro.