Perché recensire sotto Natale un disco così estivo (in tutti i sensi essendo uscito a Maggio!) come l’ultimo ´Together´ dei ´The New Pornographers´ e non lasciarlo nell’oblio? Direi perché è un disco allegro, giocoso e splendidamente indie/pop. Un disco che va benissimo anche per il periodo natalizio perché piacevolmente scintillante ma non stupido. Perché è un regalo sentire dischi così belli, con queste voci che si rincorrono, questi arrangiamenti che nello stesso brano vanno dal Power Pop ai Beatles; da Peter Gabriel ai Beach Boys; dai migliori (?), dai me mai amati, Abba (per alcuni spunti di leggerezza e cantabilità oltre che per spunti philspectoriani) all’alternative più puro… ma non assomigliano a nulla di tutto ciò! (sto parlando in particolare del ´fu´ singolo ´Crash Years´, ma il discorso vale un po’ per tutto il disco). Per i distratti i ´New Pornographer´, al loro quinto album, sono una specie di supergruppo dell’alternative canadese capitanato da A.C.Newman, strano personaggio che riesce ad indovinare sempre armonie e arrangiamenti con questi amici e non riesce invece ad essere abbastanza incisivo da solista (con i pur interessanti ´Slow Wonder´ (04) e ´Get Guilty´ del 2009). Il sodale Dan Bejar nel tempo si è costruito una buona mano nello scrivere canzoni e in questo disco riesce a colpire soprattutto con ´Silver Jenny Dollar´ brano con un afflato pop/rock altissimo. Ma la star della compagnia, con la sua incredibile voce (uno dei concerti più belli degli ultimi anni il suo a Milano alla ´Casa´), è certamente Neko Case che purtroppo dal vivo spesso viene sostituita per i suoi troppi impegni (i nostri sono in tour a Londra ad inizio dicembre). La già citata ´Crash Years´ e la dolce ´My Shepherd´ che la vede splendida protagonista assieme all’ospite St Vincent (a quando il seguito del pregevolissimo ´Actor´ del 2009?) . Altri ospiti di questo album sono, Zac Condon dei Beirut e Will Sheff degli Okkervil River oltre che la sezione fiati dei grandissimi Dap-Kings. Il brano più prepotentemente ruffiano, con le sue chitarre, gli stacchi e le voci armonizzate, è la title track ´Put your hand (together)´ un brano potente e complesso allo stesso tempo. Un brano pop un po’ storto e irregolare è ´A Bite Out Of My Bed´mentre ´Daughters Of Sorrow´ è l’eleganza preziosa fatta di sottili trame. L’attacco del cd è affidato ad un’altra bomba pop a nome ´Moves´, la chiusura alla corale ´We End Up Together´, ma il segreto di questa band, oltre che negli arrangiamenti spectoriani (ma con molto meno ´wall of sound´) sta nell’uso delle voci a creare un rimando di unisoni e rincorse veramente unici ed interessanti. Un disco di cui si ha, più o meno, tutti bisogno ogni tanto, che siano i mesi estivi o i dieci giorni ´natalizi´. Ed io, allora, non ho nessuna voglia di lasciarlo indietro! Sotto Natale questo disco deve andare sotto l’albero e poi, naturalmente, nel lettore.