Tetes De Bois Extra
2014 - Ala Bianca/Warner
La formazione romana non ha mai nascosto il suo amore per il Maestro monegasco, e anche il fatto che le traduzioni non sembrino tali, ma testi scritti apposta, fa comprendere quanto amoroso lavoro ci sia nella rielaborazione. Un processo che non significa solo fare la cover o riarrangiare un pezzo, ma che significa studiare fino all’interiorizzazione completa, fino al farsi Ferré, fino al portare ai giorni odierni i suoi anarchici che “hanno chiuso nel petto/un sogno disperato/e le anime corrose/da idee favolose”. E tutto questo porta ad Extra, fresco di targa Tenco.
Un disco in cui anche la musica stessa si fa poesia, prima ancora che entrino in scena le parole (Ti rivedo ancora). In cui la voce può farsi carica di rabbia contro l’indifferenza affondando nei tasti del pianoforte, come in Tu non dici mai niente. Qui fa capolino Vasco Brondi, e le scene surreali del testo ben si sposano con le sue canzoni da spiaggia deturpata.
C’è Extra sensuale nei suoni e statuaria nelle immagini create (“la carne a onde come il mare”)
Felici come mai è una carezza al cuore in questi tempi così incerti, in questa age of anxiety di bisogni spesso indotti, quando basterebbe “il mare a due passi dalle stelle”, con la tromba che lievemente rende tutto etereo.
Extra è un disco che fa venire voglia di uscir fuori a cantare, magari scappando in bici. Che fa venire voglia di vivere la musica e la vita all’aperto, fuori da ogni costrizione fisica e mentale, nella malinconia e nella gioia, ma sempre con pienezza.