Mescalina:
Spesso si discute della compatibilità e dell'incompatibilità tra poesia
e musica, invece mi sembra che voi abbiate superato senza apparenti difficoltà
questo problema. Avete fatto studi particolari di musica, poesia, dizione
o teatro?
Andrea Satta:
Si …si…ma quello che esiste è difficile da spiegare…il palco è la solitudine
in mezzo alla folla …
Mescalina:
Scusa, ma io non riesco che a continuare a chiedere spiegazioni … mi sento
un po' come un bambino, ignorante e curioso … quanta differenza c'è, se
c'è, tra questo disco con canzoni di Ferrè e i vostri primi due cd?
Andrea Satta:
Questo è più bello e più nostro.
Mescalina:
Ho visto che nei dischi precedenti già vi eravate occupati di Brassens
e di Ferrè, brani che poi avete ripreso per questo disco come pure "St.
German de Pres". Quest'ultima in particolare dà proprio l'idea di un filo
rosso che da Apollinaire, Verlaine e tutti i poeti francesi, passa per
Racine, Ferrè e arriva fino a voi. Questo interesse e questo spleen sono
comuni a tutti i componenti dei Tetes de Bois?
Andrea Satta:
No! Solo io ci capisco qualcosa, gli altri sono analfabeti!
Mescalina:
E come convivete? Ti ubbidiscono ciecamente?… comunque, nel vostro cammino
mi sembra che ci siano degli aspetti da sottolineare che vanno al di là
della musica. Siete anche molto impegnati a livello artistico come promotori
e organizzatori di festival e di iniziative culturali a livello europeo,
no?
Andrea Satta:
E' un processo complesso …è chiaro che la musica non finisce con le
note …i racconti con le parole…il cinema con le immagini… si entra e si
esce da tutto il linguaggio, è spesso sensibilità per gli artisti come
per il pubblico che è artista lui stesso… senza saperlo… senza volerlo…
Mescalina:
È vero che avete cominciato adattando un vecchio furgoncino a palco ambulante?
Andrea Satta:
Si…e lotta e vive con noi!
Mescalina:
Una delle vostre caratteristiche mi sembra sia stato proprio questo essere
itineranti e creativi: penso ai concerti muti nella vasca delle otarie,
a quelli in bicicletta o nelle stazioni dei metrò o lungo i tracciati
della ferrovia. Si può dire che avete creato e vi siete creati degli spazi
per la musica.
Andrea Satta:
Si può dire…ma spesso questo è rimasto nell'underground…ci prendiamo
il lusso di inventare e trasformare …
Mescalina:
Avete un legame molto forte anche col teatro, no?
Andrea Satta:
E' uno spazio che ci accoglie, che ha regole severe e non perdona un
dito alzato fuori posto perché le regole della "scena" sono certe… intanto…
per il pubblico… per nuotare bene si deve conoscere anche un po' il fondale…
Mescalina:
Si potrebbe pensare che questo impegno vi distolga dalla musica, invece
sembra che sia piuttosto un terreno da cui attingete. Mi viene il sospetto
che da questo tipo di esperienze abbiate appreso l'arte della collaborazione
che avete ben applicato anche in "Ferrè, l'amore e la rivolta".
Andrea Satta:
La gelosia delle idee non aiuta…noi respiriamo forte …respiriamo piano
…respiriamo sempre…e raccontiamo…
Mescalina:
Basso, batteria, chitarra, pianoforte e tromba: avete un suono che attinge
tanto alla canzone d'autore quanto al jazz. Come definireste la vostra
musica?
Andrea Satta:
Boh…
Mescalina: …e avreste mai pensato di essere censurati … come è
successo a Blue Sat?
Andrea Satta:
Si…e ci dispiace…solo… non ci siamo arresi…
Mescalina:
Paradossalmente questo può essere anche un ulteriore segnale dell'importanza
della parola e della musica, vostra e di Ferrè. Anche se rimane l'amarezza
di fronte a certi atteggiamenti retrogradi.
Andrea Satta:
E' solo una cosa stupida…
Mescalina: Poco tempo fa, vi ho visto sul palco del M.E.I. e, pur
facendomi una buona impressione, ho pensato che avete bisogno di spazi
più attenti e raccolti per la vostra musica.
Andrea
Satta: Beh sicuramente hai ragione
…o sfidi un luogo e vai contro… sorprendi …racconti o catturi, perché
c'è un pubblico che lo desidera …ma la corsa per la corsa non la vince
nessuno …
Mescalina:
Come sta andando il disco in Francia?
Andrea Satta:
In treno perché non è ancora arrivato a Parigi…sta per..
Mescalina:
…uscire? Avete già in mente il prossimo disco?
Andrea Satta:
Si! Sinceramente non vedo l'ora che esca perchè ci sono cose la dentro
che mi piacciono molto…
Mescalina: E altre iniziative?
Andrea Satta:
Stradarolo 2003 …si chiamerà…Passi…20 chilometri di filo di nylon teso
come una filovia e 20 mila scarpe usate appese per i lacci… provenienti
da tutto il mondo … interessa l'articolo?
Mescalina: Il nylon o le scarpe? Speriamo che venda come il disco.
Intanto non posso che augurarvi una buona continuazione.
Andrea Satta:
In periferia…
|