We ` ve Been Going About This All Wrong<small></small>
Rock Internazionale • Alternative

Sharon Van Etten We ` ve Been Going About This All Wrong

2022 - Jagjaguwar

24/05/2022 di Laura Bianchi

#Sharon Van Etten#Rock Internazionale#Alternative

Molti si sono accorti ormai che questo 2022 sarà ricordato come un periodo di grande prolificità per gli artisti più sensibili, per i quali l'isolamento, la situazione di incertezza, le ansie collettive hanno costituito una fonte di controversa ispirazione, un banco di prova stilistico e contenutistico, per esprimere in modo autentico e personale il significato del travaglio, del passaggio.

Cosa tenere, di questi due anni? Cosa significa avere attraversato il dolore? Il recentissimo album di Sharon Van Etten cerca di offrire una risposta a questi interrogativi, e insieme l'interpretazione di mutamenti non sempre, e non inevitabilmente, negativi, di errori non necessariamente da rinnegare. E appunto ‘We ' ve Been Going About This All Wrong’ è il titolo di un lavoro complesso e articolato, guidato da una Van Etten in stato di grazia, dalla voce cangiante e intensa, che risuona libera in ogni traccia, mentre la linea musicale è sostenuta dalla sua poliedricità (l'artista infatti suona chitarra, sintetizzatori, piano, drum-machine, wurlitzer, tastiere e altro) e dalla sua classica formazione live, composta da Jorge Balbi alla batteria, Devon Hoff al basso e da Charley Damski ai synth e chitarre.

Le dieci canzoni dimostrano, se ce ne fosse stato bisogno, che la personalità dell'artista sta ancora crescendo, acquistando spessore e profondità, senza perdere nulla della capacità, che crediamo innata, di fare sentire le proprie canzoni, sgorgate da esperienze individuali, come se descrivessero la vita di ciascuno degli ascoltatori, con i suoi alti e bassi, con le sfide vinte e quelle perse, con le speranze deluse e quelle realizzate; e la musica sottolinea il senso delle parole, in un afflato che tocca il cuore attraverso le orecchie. 

L'artista, in questi anni, ha dovuto fare i conti con molti importanti cambiamenti, dovuti non solo alla pandemia: il figlio da crescere, la malattia, il tour saltato, una crisi sentimentale, la depressione, la ripresa; ma, se l'abusata resilienza ha un senso, è in queste dieci canzoni che va trovato, poiché esse dimostrano che è possibile rinascere, rinnovarsi, anche dagli errori, come appunto canta in Mistakes: "When I make a mistake / Turns out it's great, it's great, it's great / I'm much better than that..." 

Ascoltiamo le parole di Home to me, dall'incedere ipnotico alla Nick Cave: "I take my time / So you can say to me / "What makes it right /Is an unknown thing"", e ci rendiamo conto che la sua voce esprime quello che noi tutti proviamo, quando ci troviamo di fronte all'equilibrio instabile della nostra esistenza; lasciamoci afferrare alla gola dal crescendo di Born, e continuiamo la nostra strada insieme a quella voce, che ci invita a non dimenticare, per poter essere ancora più liberi, perché nessun proiettile sia invano.

E poi, stupiamoci della ricchezza della tavolozza di suoni che ci si squaderna davanti; l'apparente minimalismo di alcuni passaggi (come l'intro della conclusiva Far Away) non ci tragga in inganno, poiché il clima complessivo, che richiama le migliori prove dei Cocteau Twins, pur con sonorità contemporanee, svela a ogni battuta la complessità tanto della partitura, quanto delle pieghe dell'anima e delle curve che una vita compie per proseguire il suo cammino. Disco importante, da ascoltare e riascoltare; e da cui imparare.

 

Track List

  • Darkness Fades
  • Home to Me
  • I ` ll Try
  • Anything
  • Born
  • Headspace
  • Come Back
  • Darkish
  • Mistakes
  • Far Away

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