Shame Drunk Tank Pink
2021 - Dead Oceans
Solitamente la seconda prova ad onor del vero definisce quasi con certezza la crescita, le ambizioni e le eventuali defezioni di un gruppo talentuoso come loro, giovani e arrembanti musicisti della nuova onda Punk inglese che si trova davanti ad un bivio; accontentarsi di ripetere l'exploit o spostare il limite dell'audacia, l'estensione dei suoni.
Le undici canzoni ascoltabili scorrendo la tracklist di Drunk Tank Pink sono un chiaro manifesto d'intenti in tal senso, un ulteriore step creativo dove scrittura e suoni risultano molto più complessi e corposi rispetto all'esordio pur restando urgenti, anche la scelta cromatica denota una maggior serenità compositiva. Il nuovo materiale di Charlie Steen e soci si mantiene energico, attraversato da intensità e forza già presenti in Songs Of Praise ma completati, impreziositi da struttura e strati di qualità più maturi ed elaborati.
Le graffianti chitarre funk di Sean Coyle-Smith si esaltano in Born In Luton e Snow Day, pezzi che confrontandosi con la foga punk di March Day, Great Dog o l'opener Alphabet combinano alterne possibilità colte dal nuovo corso Shame. Water In The Well e Human, For A Minute tra le più brillanti produzioni del sestetto presentano un nuovo volto al post-punk inglese.
Drunk Tank Pink è in tutto e per tutto un disco muscoloso, ispirato, irrequieto allo stesso tempo consapevole, una sferzata pulsante, elettrizzante con identità e temi ben riconoscibili, riconducibili all'estetica sonora e sociale del sottobosco british di questi tempi.