I Punkreas non si limitano a ripescare pezzi lontani nello stile e nei modi. Con l’iniziale Io sto bene stravolgono il celebre brano dei CCCP. IL punk filosovietico della formazione emiliana viene riportato ad una dimensione sonora antica, quasi da banda. L’inno punk si stempera in un elegante manifesto culturale. Il mondo di Jimmy Fontana viene invece caricato di un’energia nuova, che comunque non snatura la poesia del brano originale. Nuova ossessione, eseguita con Samuel Romano, cancella ogni traccia dell’elettronica originaria. Al posto del synth chitarra e batteria irrobustiscono e velocizzano il brano dei Subsonica. La tempesta dei Tre Allegri Ragazzi Morti è potente e mostra una sezione ritmica in gran forma. Sottopressione abbandona le atmosfere reggae degli Africa Unite a favore di un ritmo serrato e mozzafiato. Dal tutto negli anni ’80 con Reality, di cui si è già detto, si arriva agli anni ’90 dell’hip hop dei Sangue Misto. Il cantato di Cippa resta comunque vicino al parlato del rap. Poliziotto si allontana dalle atmosfere quasi disco di Alberto Radius per scaraventare l’ascoltatore nel lat oscuro della divisa senza alcuna edulcorazione sonora.
La ballata del pittore attualizza negli arrangiamenti il gioiello di Enzo Jannacci. Ma quel nanana finale stende sempre un velo di pietas sulla storia del pittore. Pigro è più vicina agli arrangiamenti dell’originale di Ivan Graziani. Ed il disgusto per “il tuo schifo di educazione”, legata all’essere completamente scollati dalla natura umana, è intatto.
Ti rullo di kartoni alla luce della scomparsa di Freak Antoni risulta quasi commovente, al di là del testo. L’impostazione data dai Punkreas è abbastanza fedele a quella degli Skiantos. E alla fine viene quasi da controllare se si sia ancora interi.
Il finale è affidato alla bonus track Il mio androide è uscito dallo schermo tv. Il brano si riallaccia alla punk – fantascienza già incrociata ne L’uomo con le branchie (2005) e si mescola con i sogni di ogni adolescente (maschio). Quello dell’età in cui magari si inizia ad accostarsi a qualcosa di meno pulito nei suoni ma a volte più sincero: il punk. E con Radio Punkreas i Punkreas festeggiano i oro 25 anni, ma anche la nostra adolescenza passata ad ascoltare certa musica. E qualcuno magari anche strimpellando qualche pezzo famoso, magari non punk all’origine, con il piede a pigiare il pedale.