Pier Cortese Come siamo arrivati fin qui
2021 - FioriRari / distr. Artist First
Di Come siamo arrivati fin qui colpisce innanzitutto il suono, ancora prima della bellezza delle parole scelte con estrema cura. Ha una varietà e ricchezza di sfumature che non è comune da trovare. Lo si nota già nell’iniziale Un pigiama ci salverà, con Telonio che con drum bass e modulari regala un sound che si stratifica nota dopo nota. E Pier sembra raccontarci una favola, come se ci fosse continuità con l’EP Little Pier e le storie ritrovate (2014), dedicato ai bambini. A loro si rivolge anche E’ per te, arricchito dall’ Accademia Carillon - Coro dei bambini (diretto da Cristina Tepedino e Walter Monzi). Un groove tribale e funky si intreccia con le voci dei piccini, sembra quasi di vedere un Marcovaldo ballare, finalmente consolato.
“Un fiore si può cogliere o strappare che io ne sappia
ma la sua natura sarà sempre e solo quella di sbocciare
Io non ho un nome ma posso trovarmi in ogni espressione
perchè quello che conta davvero non è un passaporto per guardare il mondo, ma il sorriso che porto
Ed è solo per te”.
Pier Cortese parla anche ai grandi, una incantevole Te lo ricordi sta lì per ricordarcelo. Racconta la fine della storia di un’automobile, dopo tanti chilometri e avventure condivise assieme. C’è un filo di malinconia, lontana dal consumismo sfrenato, nel salutare un qualcosa che ha comunque fatto parte delle nostre vite, sulla quale si è sentita tanta musica attraversando un mondo che cambia in fretta. E questa corsa folle verso il baratro chissà che non ci porti a cercare Un permesso di soggiorno sulla luna:
“miliardi per persone son pronte a partire, tutte in cerca di provviste di una nuova identità”
Il brano, tra ukulele e elettronica, ci illustra un futuro distopico che, se si guarda con realismo l’oggi, non appare neanche così impossibile.
Come siamo arrivati fin qui è un interrogativo sul nostro percorso in questo mondo, già dalla copertina, che a me ha fatto tornare in mente L’uomo con le branchie dei Punkreas.
E alla fine, pur con linguaggi musicali diversi e in anni lontani, il messaggio che Pier ci consegna, con un disco intimista e corale allo stesso tempo, è sempre quello: di vita e di terra ne abbiamo una soltanto a disposizione. Cerchiamo di averne cura.