Peo Alfonsi O Velho Lobo - Peo Alfonsi plays Villa Lobos
2016 - Abeat Records / IRD
#Peo Alfonsi#Classica#Musica da camera #Heitor Villa - Lobos
L'etichetta Abeat Records ha al proprio interno una collana di classica, Aria, che intende presentare classici rivisitati da autori contemporanei. Un'operazione coraggiosa e importante, che merita di avere un buon seguito.
E' il caso di O Velho Lobo, un omaggio a Heitor Villa - Lobos, che il virtuoso della chitarra Peo Alfonsi dedica al grande compositore brasiliano. Immergersi nell'ascolto del disco significa lasciarsi portare per più di un'ora in un'atmosfera incantata, in cui le trame intrecciate dalle corde della chitarra di Alfonsi rivelano non solo una grande perizia, nata da anni di frequentazione da parte di Alfonsi dei più importanti artisti, da Al Di Meola a Marc Ribot o Pat Metheny, ma anche una squisita sensibilità interpretativa.
La nitida linea compositiva di Villa - Lobos emerge esaltata dalla chitarra di Alfonsi, che mette in luce le proprie qualità, rendendo insieme world e popolare, classico e contemporaneo il tessuto della partitura, sfruttando sapientemente le pause dello spartito, per ricavarne echi meditativi e densi di saudade tipicamente brasiliana.
Gli arpeggi splendenti di Alfonsi si alternano alle fughe, che ricreano un'ispirazione fatta di orizzonti sterminati, rivissuti interiormente con una grande emotività. Dice Alfonsi nelle note di copertina: " Ho provato a restituire queste meravigliose pagine di musica alla foresta...non sono sicuro d'esserci riuscito ma provarci è stata un'esperienza magica". Esperienza magica è definizione perfetta anche per l'ascolto di questo disco.
E' il caso di O Velho Lobo, un omaggio a Heitor Villa - Lobos, che il virtuoso della chitarra Peo Alfonsi dedica al grande compositore brasiliano. Immergersi nell'ascolto del disco significa lasciarsi portare per più di un'ora in un'atmosfera incantata, in cui le trame intrecciate dalle corde della chitarra di Alfonsi rivelano non solo una grande perizia, nata da anni di frequentazione da parte di Alfonsi dei più importanti artisti, da Al Di Meola a Marc Ribot o Pat Metheny, ma anche una squisita sensibilità interpretativa.
La nitida linea compositiva di Villa - Lobos emerge esaltata dalla chitarra di Alfonsi, che mette in luce le proprie qualità, rendendo insieme world e popolare, classico e contemporaneo il tessuto della partitura, sfruttando sapientemente le pause dello spartito, per ricavarne echi meditativi e densi di saudade tipicamente brasiliana.
Gli arpeggi splendenti di Alfonsi si alternano alle fughe, che ricreano un'ispirazione fatta di orizzonti sterminati, rivissuti interiormente con una grande emotività. Dice Alfonsi nelle note di copertina: " Ho provato a restituire queste meravigliose pagine di musica alla foresta...non sono sicuro d'esserci riuscito ma provarci è stata un'esperienza magica". Esperienza magica è definizione perfetta anche per l'ascolto di questo disco.
