Nico Sambo Istanti in bilico
2024 - Cappuccino Records/Inner Animal Recordings/Audioglobe
Istanti in bilico. Con questo titolo che fotografa la vita, magari scattando Foto mosse, torna il livornese Nico Sambo. Se Cose lette e non lette (2019) ci accoglieva con il blu della sua copertina, questo disco già dalla cover sembra promettere altro, sembra accompagnarci in qualcosa di oscuro mosso solo da striature di luce. E in questo viaggio dal sapore post- rock, registrato perlopiù in presa diretta, la formazione è sempre quella fidata e rodata, con, tra gli altri, Antonio Bardi alla chitarra e Nicola Fantozzi alla produzione
Antiquario mostra questo nuovo corso. La voce di Sambo ha qualcosa di declamatorio e solenne, e si muove tra arpeggi di chitarra e sintetizzatori che si stratificano come i nomi delle cose di altri tempi che si trovano, per l’appunto, da un antiquario. Il mood sonoro del disco è in effetti la stratificazione, sovrapporre elettronica e strumenti, dando un effetto tra il contemporaneo e il retrò.
I testi parlano per immagini a volte ermetiche, ma che trasportano sempre in una dimensione “altra”, che sfugge quasi alle leggi della fisica. Ne sono esempi versi come “Sott’acqua nuoti con gli occhi aperti/ci sono le bolle/i suoni tagliati/c’è meno gravità” (Sott'acqua) e “guarda la medusa, si scioglie sotto al ghiaccio/guarda quelle pagine, sono tante foglie” (Qualche promessa).
La title track gioca sull’equilibrio tra kalimba e synth, con un effetto tra Franco Battiato e CSI e un testo che, parlando di sguardo che “falsifica la scena”, riprende Cortàzar e Blow – up d Antonioni.
Istanti in bilico non è un disco immediato ma ha il pregio di non rendersi inaccessibile e di riuscire a innescare la scintilla della curiosità. Forse il momento ideale per ascoltarlo è durante un viaggio notturno, con il buio violato dalle luci stradali o del paesaggio.
E allora buon viaggio!
Antiquario mostra questo nuovo corso. La voce di Sambo ha qualcosa di declamatorio e solenne, e si muove tra arpeggi di chitarra e sintetizzatori che si stratificano come i nomi delle cose di altri tempi che si trovano, per l’appunto, da un antiquario. Il mood sonoro del disco è in effetti la stratificazione, sovrapporre elettronica e strumenti, dando un effetto tra il contemporaneo e il retrò.
I testi parlano per immagini a volte ermetiche, ma che trasportano sempre in una dimensione “altra”, che sfugge quasi alle leggi della fisica. Ne sono esempi versi come “Sott’acqua nuoti con gli occhi aperti/ci sono le bolle/i suoni tagliati/c’è meno gravità” (Sott'acqua) e “guarda la medusa, si scioglie sotto al ghiaccio/guarda quelle pagine, sono tante foglie” (Qualche promessa).
La title track gioca sull’equilibrio tra kalimba e synth, con un effetto tra Franco Battiato e CSI e un testo che, parlando di sguardo che “falsifica la scena”, riprende Cortàzar e Blow – up d Antonioni.
Istanti in bilico non è un disco immediato ma ha il pregio di non rendersi inaccessibile e di riuscire a innescare la scintilla della curiosità. Forse il momento ideale per ascoltarlo è durante un viaggio notturno, con il buio violato dalle luci stradali o del paesaggio.
E allora buon viaggio!
