Nico Sambo Cose lette e non lette
2019 - Cappuccino Records - Audioglobe
Un perfetto esempio di questa poetica è Zootropio, in cui l’uso del synth crea una sorta di mantra psichedelico che sembra ripetersi come le immagini intraviste attraverso lo zootropio stesso. Per non parlare di Nuovi canali, arricchita dalla chitarra elettrica di Antonio Bardi (Virginiana Miller). Il testo fa quasi pensare a Sliding doors, a storie che potrebbero essere in procinto di iniziare oppure di finire, alla ricerca di nuove forme di comunicazione per rinnovare il patto di amore tra le parti.
Particolarmente sfaccettata è l’iniziale È che le piace giocare, dove si spazia tra diversi registri sia vocali che musicali, dalla chitarra acustica e la voce quasi parlante alle distorsioni delle chitarre fuzz con una voce quasi in falsetto.
Lettera a un eremita è ispirata da La lucina di Antonio Moresco e Neve, cane,piede di Claudio Morandini e racconta di come una donna riesca a stanare dalla propria introspezione un eremita appunto. Gli arpeggi della chitarra sembrano ricostruire gli scricchiolii di una porta poco abituata ad essere aperta, di pavimenti poco usi al calpestio, di un cuore che si era scordato come si freme. Uno scardinare tremori che si ritrova anche nella successiva Raccontami, strumentale a dispetto del titolo.
Cose lette e non lette è un disco da alba e crepuscolo. Non si addice ai brani di Nico Sambo la luce senza ombre del Sole allo Zenit. È nelle risacche tra oscurità e giorno che si crea la densità di atmosfera giusta per apprezzare le sue storie incomplete, che sembrano lasciarci con un to be continued…