Mark Lanegan Band Somebody’s Knocking
2019 - Heavenly Records, 2019
Somebody’s Knocking, questo il titolo della nuova fatica, che è stata anticipata da tempo da un paio d'inediti corredati da videoclip estremamente suggestivi ed evocativi, come Stitch It Up e il recentissimo Night Flight To Kabul oltre ad altri due brani che furono messi in rete astutamente per nutrire l’attesa dei propri fan, Playing Nero e Letter Never Sent.
Il nuovo capitolo delle avvincenti gesta di Lanegan viene attraversato da inaspettata distensione, rilassatezza, sono brani pesantemente influenzati dalla passione giovanile di Mark per l’elettronica, fonte d’ispirazione a supporto della sua proiezione musicale.
Il disco consta di quattordici tracce frutto di una minuziosa ricerca, nonostante siano frutto di registrazioni prese in pochi giorni a Los Angeles con amici e collaboratori di vecchia data. L’album è concettualmente pensato per penetrare l’anima dell’ascoltatore, che verrà plagiata, condizionata dal sound ruvido e dalle sue psichedeliche allucinazioni.
Si tratta di un’opera spirituale, fortemente radicata nel territorio americano tra differenti stili e malinconia; la trionfale performance di Lanegan si apre con il blues-rock di Disbelief Suspension, traccia di grande impatto che introduce ad alcuni dei pezzi citati in precedenza, un viaggio che brilla immerso tra esplosioni di synth e arrangiamenti gioiosi fino ad esplorare lande Dark e New Wave. Impossibile non citare la sorprendente Penthouse High per le sue atmosfere eighties. Somebody’s Knocking arriva nel momento giusto, l’inverno ormai alle porte preannuncia la stagione più fredda, quale antidoto migliore per scaldare anima e cuore se non l’autenticità trascendentale dell’opera affascinante e imprevedibile di Mark Lanegan? Artista dallo spirito oscuro, duro alla vista ma dal sapore morbido, rotondo.