Maria Lapi Ignote Melodie
2010 - Effetto Note - Edel
Milanese d’adozione, con origini pugliesi, la giovane cantautrice si sta facendo strada nel panorama della musica leggera italiana. Ha tutte le carte in regola, anche se a tratti i suoi brani rivendicano uno stampo quasi “sanremese”.
Passata la sua infanzia, attaccata ad un pianoforte, la Lapi prende lezioni di lirica; nel 2008 esce il suo primo singolo Luna nascente, contenuto, come bonus track nell’album Ignote melodie, uscito nel 2010. La cantautrice si avvale dell’aiuto di validi musicisti, quali Matteo Giudici alle chitarre, Simone Bollini al pianoforte, Lele Palimento al basso elettrico e Cristiano Bacherotti alla batteria.
11 tracce, legate da un unico filo conduttore, la “libertà”, la voglia di perdersi e di raccontarsi. La prima traccia, Ignote melodie, che dà nome all’intero album, è stata scritta a quattro mani con Cristiano Bacherotti. La morbidezza della sua voce, mista alla leggerezza della melodia ci culla, e ci manda alla volta di isole sperdute e di “lidi sconosciuti e forse inesplorati”. Con ottimismo la Lapi volta pagina in Pochi istanti e confida nel tempo, speranzosa di cambiare la realtà, accompagnata al sax da Yampa.
Spensierato è L’inventario, viaggio verso la fantasia, meta di sogni e illusioni, a cui “non si può accedere imbrigliati nella realtà”, un universo parallelo e colorato, dove tutto è concesso, lontano dalle sovrastrutture della vita di tutti i giorni. La realtà le va stretta, dà buona sognatrice critica la banalità: appare infatti stanca di parole “sentite, abusate, logore” in Lezioni di retorica.Maria si perde nuovamente in una selva oscura, nel labirinto dei pensieri in La chiave giusta, pezzo che ricorda vagamente la collega Cristina Donà, a cui si avvicina anche ne L’inatteso, che però si smentisce subito, per via della semplicità del testo. In altri pezzi ricorda Simona Bencini, voce femminile dei Dirotta su Cuba.
La voce della Lapi, a metà strada tra jazz e pop, si insinua tra le sue “ignote melodie”, regalandoci virtuosismi e dimostrando le sue grandi doti canore. Le 11 tracce risultano interessanti, e piacevoli all’ascolto, malgrado i testi di facile comprensione risultino a tratti banali. La giovane cantautrice e compositrice milanese ha studiato e ha voglia di crescere e d’imparare. La certezza è che riuscirà a stupirci, scrollandosi di dosso l’accademismo e delineandosi un percorso da seguire, che con ogni probabilità sarà in ascesa verso quel mondo che lei ha sempre sognato, pur mantenendo la porta mezza aperta sulla realtà.