Luca Rovini Avanzi e Guai
2013 - Autoprodotto
Il risultato è sicuramente soddisfacente! L’impatto emotivo è quello di un demo, asciutto, essenziale, autentico. Siamo a tu per tu con l’autore, con la sua musica e le sue storie, storie che sono anche le nostre, e per questo lo sentiamo vicino. Luca, con la sua inflessione tipicamente toscana (il che non guasta affatto), ci rende partecipi di un mondo che ha il fascino della vita di tutti i giorni, dei racconti serali in cui si condividono quei piccoli grandi avvenimenti che, proprio nella loro quotidianità, ammaliano l’ascoltatore. La copertina dice già molto, evocando tempi diversi da ora, ormai definitivamente scomparsi. In questo richiamo al mondo rurale, Rovini costruisce il ponte ideale con la musica delle radici statunitensi e non fatichiamo ad immaginarlo aggirarsi lungo le strade blu citate nel brano d’apertura. Una puntina graffia i solchi di un vecchio vinile (altro suo amore dichiarato) e il viaggio ha inizio tra indolenti blues acustici (Scoppia la testa), il Johnny Cash più ruspante (Avanzi e guai e Corri come vuoi), le sconfinate praterie texane (Sguardo di pietra) e il country scontroso e genuino (Cosa fai). Se è pressoché inevitabile scomodare Bob Dylan in taluni passaggi, non si può fare a meno di riconoscere l’influenza di Francesco De Gregori nelle parti vocali così come l’ironia irriverente di Rino Gaetano che emerge nei testi spesso pungenti. A tal proposito va detto che cantare in italiano è stata una scelta felice perché Rovini riesce ad adattare efficacemente la nostra lingua alle esigenze metriche di un genere nato in inglese.Tappa finale di questa scorribanda nella american music in salsa toscana è il sentito omaggio Late night blues, for Willy DeVille, uno strumentale affidato alle struggenti note del resonator, ottimo modo di accomiatarsi e chiudere in bellezza.
Avanzi e guai è un’opera prima molto promettente, che si distingue per genuinità e spontaneità, laddove alla semplicità dei mezzi si ovvia con il cuore e la passione. Il disco va bene così, non si sente la mancanza di una maggior produzione o di un gruppo alle spalle, artifici inutili che, in questo caso, ne avrebbero intaccato l’immediatezza. E’ nato così e così lo apprezziamo. Non mancano certo esempi illustri di opere scritte e pensate in solitaria che trasmettono con la sola forza delle idee grande tensione ed emotività. In questa direzione va la strada intrapresa da Luca Rovini che ha messo a buon frutto anni di ascolti e di frequentazione con i suoi modelli più amati. Complimenti, continua così!