Jimmy Lafave Trail Four
2015 - Music Road Records / IRD
#Jimmy Lafave#Americana#Songwriting #JJ Cale #Townes Van Zandt #Fats Domino
Giunta al quarto episodio (ma ricordiamo che il primo di essi era costituito da un doppio CD), infatti la serie di Trail consente di apprezzare le qualità di performer del musicista texano – atteso tra l’altro a breve per due concerti in Italia – che vanno ad aggiungersi a quelle di autore, ampiamente documentate dalla sua produzione ufficiale in studio e nuovamente confermate dal recente The Night Tribe.
Ma non solo: grazie all’ampio catalogo di covers sparpagliato nei diversi volumi di Trail sinora dati alle stampe è infatti possibile scoprire anche l’immaginario musicale che funge da riferimento e da cui Jimmy LaFave trae la sua ispirazione.
Non sfugge certo a questa regola, il quarto episodio della saga: in Trail Four trovano infatti spazio dodici pezzi, di cui solo cinque a firma del nostro ripescati dalla sua discografia ufficiale, mentre gli altri sette sono riletture di LaFave e della sua band di pezzi di diversa provenienza.
LaFave non manca di pagare il proprio ossequioso tributo al nume tutelare Bob Dylan, neppure in questa occasione: sono infatti ben quattro i suoi pezzi presenti nel CD e che vanno ad aggiungersi ai tanti distribuiti nei precedenti volumi di Trail, ma anche nella sua discografia ufficiale (si veda la bella Queen Jane Approximately presente nel già citato The Night Tribe).
Una rilettura del corpus dylaniano che, per mole e personalità, colloca ormai di diritto Jimmy LaFave tra i massimi interpreti della musica di Dylan.
Tre brani arrivano dal più classico repertorio degli anni Sessanta: una bella rilettura elettrica di She Belongs To Me (il migliore episodio dell’intero album, a mio parere), una energica Chimes of Freedom in cui LaFave e soci pigiano decisamente sul pedale dell’acceleratore e una It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry ricondotta alle sue più profonde radici blues.
A queste va ad aggiungersi I’ll Remember You, piuttosto fedele all’originale proveniente dal non memorabile Empire Burlesque di metà anni Ottanta, a dimostrazione di una conoscenza a tutto tondo della produzione del maestro Dylan.
A completare il panorama delle cover, Walking to New Orleans, il classico di Fats Domino qui in una versione decisamente rallentata rispetto all’originale, forse – ma è una semplice supposizione di chi scrive – riproposta in ricordo del decennale di Katrina, l’uragano che colpì in maniera devastante la città della Louisiana, Call Me The Breeze in omaggio al compianto JJ Cale e la classica Snowin’ on Raton proveniente dal songbook di Townes van Zandt, in una versione lenta e suggestiva.
Per quanto riguarda il materiale autografo: da segnalare in particolare i pezzi originariamente inclusi in Austin Skyline, l’album che rivelò Jimmy LaFave agli appassionati, la trascinante Rocket in my Pocket e la lenta e rarefatta When It Starts to Rain, mentre completano il quadro Hideaway Girl (da Cimarron Manifesto), Route 66 Revisited (da Highway Trance) e la bella Worn Out American Dream (da Buffalo Returns To Plan) che chiude l’album.
Confezione spartana, come si conviene ad un bootleg benchè ufficiale, senza alcuna indicazione circa le date in cui sono stati registrati i diversi pezzi, né sui musicisti che accompagnano LaFave in queste sue scorribande live, ma contenuto, ancora una volta, di ottima qualità.