Highway Angels...Full Moon Rain<small></small>
Americana • Songwriting

Jimmy Lafave Highway Angels...Full Moon Rain

2020 - Night Tribe Music (www.jimmylafave.com)

06/02/2021 di Aldo Pedron

#Jimmy Lafave#Americana#Songwriting

Jimmy LaFave nasce a Wills Point, Texas, una minuscola cittadina 50 chilometri a est di Dallas in Texas il 12 luglio 1955. A tredici anni suona la batteria poi nel 1972 si trasferisce con la famiglia a Stillwater nell’Oklahoma dove inizia a cantare e suonare. Lo stato diviene la sua seconda casa,  dove ha lasciato il cuore. In seguito nel 1986 ritorna in Texas, questa volta ad Austin, e dove vi resterà per circa 30 anni della sua vita. Spesso viene identificato come cittadino o musicista dell’Oklahoma per la sua forte affinità con il territorio e per il suo coinvolgimento in quella che è stata chiamata Red Dirt Music. L’Oklahoma è il secondo stato dopo l’Arizona per numero di Nativi Americani (i cosiddetti indiani) e Jimmy ha uno zio che vive nelle riserve di Pine Ridge nel Sud Dakota. A Stillwater conosce Garth Brooks (il country-man che ha venduto in seguito più di 170 milioni di dischi) che allora era ancora un pivellino, e non distante da dove vive Jimmy LaFave c’è la casa di Chet Baker di cui Jimmy conosceva bene la figlia. 

Da qui il fatto di trovare un Jimmy fortemente legato al territorio, alla musica di Woody Guthrie (nativo di Okemah, Oklahoma) e di essere in prima linea nel difendere i diritti civili dei Nativi Americani. Jimmy divide ugualmente il suo cuore tra Stillwater e Austin restando collegato profondamente ad entrambi i luoghi della sua giovinezza e della sua carriera professionale. La sua morte il 21 maggio del 2017 all’età di 61 anni (anche se si sapeva della sua malattia da circa un anno) mi ha lasciato attonito, senza parole impedendomi di riuscire anche solo a  parlarne. Jimmy è scomparso nella notte, malato di Myxofibrosarcoma, una rara forma di cancro e nel suo caso un male  incurabile. Solo qualche giorno prima era intervenuto ad un concerto in suo onore (sulla sedia a rotelle con la bombola di ossigeno e la chitarra) ad Austin, di fronte a più di mille persone. Un grande artista, un ottimo songwriter, un cantante squisito (la sua voce mi fa sempre tremare il cuore) ed un grande uomo. Ancora oggi, Jimmy LaFave resta uno dei tesori ben nascosti del songwriting americano.



Dopo due dischi (assai rari) Down Under (1979) e Broken Line (1981) incisi in Oklahoma e non perfettamente riusciti, acerbi, immaturi, rientrato nella sua madre patria, il Texas, diventa una piccola istituzione sia come cantautore che come raffinato interprete del repertorio di Bob Dylan, come si evince dall’ascolto del primo album Austin Skyline (1992)Ricordo che alcuni suoi dischi restano gemme preziose e piccoli capolavori: Texoma (Bohemia Beat Records) del 2001 (il mio preferito in assoluto) ma lo stesso lo sono i successivi Blue Nightfall (Red House Records) del 2005, Cimarron Manifesto (Red House Records) del 2007 e The Night Tribe (Music Road Records) del 2015. 

Quando si erano perse le speranze di aver un altro suo disco ecco spuntare questo Highway Angels…Full Moon Rain che a dirla tutta non è affatto nuovo ma si tratta di incisioni che risalgono al periodo dal dicembre 1987 al giugno 1988 e sino ad ora edito soltanto su cassetta.Una cassetta che gli fa vincere il titolo di nastro dell’anno per la rivista Austin Chronicle tanto da renderlo popolare in città procurandogli anche un contratto discografico con una etichetta indipendente.

Ashley Warren (la sua manager dei tempi migliori) e la Music Tribe Music hanno reso disponibile queste 10 canzoni su compact-disc (rimasterizzate nel 2019) anche se al momento il disco è reperibile soltanto sul suo sito www.jimmylafave.com  L’incisione non è entusiasmante ma più che discreta, per un CD pubblicato ufficialmente il 27 novembre 2020. Tutte le canzoni sono composte da Jimmy LaFave ad eccezione di The Lone Wolf scritta da Bob Childers, un cantautore assai apprezzato da Jimmy, che ha vissuto a Stillwater, Oklahoma. Ad accompagnare Jimmy (chitarra acustica e voce) ci sono Gene Williams (chitarra acustica, basso e chitarra a 12 corde), Larry Wilson (chitarra acustica, slide e basso), Tito Walsh al fretless bass che si alterna con Charlie Hollis, Carey Kemper (mandolino e violino), Beth Galiger (flauto) e James Suarez (cymbal). Se ascoltare Jimmy causa una infinita tristezza, la malinconia che lui trasmette con la sua voce è soltanto momentanea perché in tutto l’album appare evidente il suo appeal, la sua scrittura e la sua genialità.

Un disco malinconico, ispirato, con ballate intense che ricordano la Route 66 e le strade polverose al confine tra Oklahoma e Texas. Un album ideale per la notte più profonda, quella che si confonde con il giorno.Dieci tracce davvero assai riuscite e dal piglio giusto e dove un tocco ineguagliabile e assai distintivo  accompagna sonorità folk, rock e rock and roll che si amalgamo e si fondono perfettamente. Nelle sue canzoni traspare sempre una primordiale innocenza che inducono tenerezza ma restano nel tempo. Un voce inarrivabile a livello espressivo, capace quando è necessario in alcuni brani di svegliare gli spiriti dormienti e di raccontare e dire in poche canzoni quello che molti altri non sono riusciti ad esprimere così bene.  Un artista e un uomo fiero, concreto, positivo, ma ciò che trasmette al nostro cuore sono i toni dolce-amaro del suo canto che sottolineano ed enfatizzano il dolore e la disperazione della sua voce. Una lezione di interprete e di autore capace di colmare un vuoto e riempire l’anima.




Pezzi struggenti come l’iniziale Deep South 61 Delta Highway Blues che ricorda il primo Bob Dylan ed una voce roca, sofferta, oserei dire unica che ha stregato tutti coloro che fino ad ora l’hanno ascoltata. Minstrel Boy Howling At The Moon é uno di quei lenti che ti fanno venire la pelle d’oca con la chitarra acustica di Jimmy e il flauto di Beth Galifer appena sussurrato. Thru The Neon Night è uno dei brani più ritmati di Jimmy così come Red Dirt Roads At Night un giro di rock and roll sulle strade sterrate rosse e notturne dell’Oklahoma. One Angel Is You è una dichiarazione d’amore, una love-song sofferta, sentita mentre semi acustica è la splendida ballata The Loneliness of America (la solitudine americana) in chiusura del disco.

Resta indubbiamente uno dei più grandi cantautori statunitensi in assoluto delle ultime generazioni.

 

Track List

  • Deep South 61 Delta Highway Blues
  • Monstrel Boy Howling At The Moon
  • The Price Of Love
  • Red Dirt Roads At Night
  • Is It Still Raining
  • One Angel Is You
  • Thru The Neon Night
  • The Lone Wolf
  • Rt. 66 Pone More Time
  • The Loneliness Of America

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